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ROMA. L’Italia è pronta ad inviare i Caschi Blu della cultura in Siria.

L’Italia è pronta a fare la sua parte ed ad inviare, appena liberata, a Palmira in Siria, i caschi blu della cultura, oramai diventati una realtà operativa. La task force è attualmente composta da un primo contingente di 60 persone, tra cui carabinieri del comando tutela patrimonio culturale, storici dell’arte, studiosi e restauratori dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, dell’Istituto Centrale per la Conservazione e il Restauro del Patrimonio Archivistico e Librario e dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.
”Il nostro lavoro di questi mesi – spiega il ministro Franceschini – ha infatti da un lato sensibilizzato e motivato la comunità internazionale, dall’Unesco alle Nazioni Unite, sul tema della tutela del patrimonio culturale minacciato o devastato dal terrorismo internazionale, ma d’altro lato ha puntato a costruire la task Force italiana.
Se Palmira sarà la prima occasione in cui verremo chiamati lo decideranno l’Unesco e la comunità internazionale, che devono anche stabilire tempi, modalità e coinvolgimento di uno o più Paesi. Noi comunque siamo pronti”. Franceschini interviene dopo l’incontro a Mosca tra il ministro Gentiloni e il suo omologo russo Sergei Lavrov dove si è accennato alla disponibilità dell’Italia a mettere a disposizione la sua forza operativa appena liberato il sito di Palmira occupato dalle forze dell’Isis.
“Ci troviamo di fronte alla possibilità della liberazione di Palmira” e questa rappresenta “un’occasione per testare l’iniziativa dei caschi blu della cultura e sperimentare un apporto attivo dell’Unesco” ha affermato il ministro Gentiloni nell’incontro.
La Russia è attivamente impegnata in questi giorni, in appoggio alle forze governative siriane, nell’offensiva contro l’Isis per l’assedio e la riconquista di Palmira, nelle mani dei miliziani dal maggio scorso. Numerose le violenze e le uccisioni compiute in questi mesi dai miliziani, che non hanno risparmiato gli scempi anche al sito archeologico e lo scorso agosto hanno decapitato Khaled al-Asaad, per 50 anni direttore del sito archeologico, che aveva cercato le antiche rovine fino all’ultimo. Da più fonti, si rafforza la notizia che i lealisti hanno ripreso la cittadella, d’epoca medievale, che sovrasta il centro moderno di Palmira, il sito patrimonio dell’Unesco.

Fonte: www.quotidianoarte.it, 28 mar 2016

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