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RAVENNA: Sulle tracce della città abbandonata.

Il filo conduttore sarà quello della “basilica ritrovata”. L’approvazione da parte dell’Unione europea, nell’ambito del Programma Cultura 2000, di un importante progetto relativo al sito di Classe, apre un nuovo fronte di scavo che interesserà, non più l’antico porto, ma l’area di San Severo e risveglierà in Ravenna l’antica vocazione cosmopolita.

Ma non è questa l’unica novità che riguarda il parco archeologico.

Anche il nuovo Piano strutturale comunale avrà ricadute sui terreni degli scavi che saranno al centro di acquisizioni. Scelto fra gli oltre 600 elaborati presentati sia da enti pubblici che da privati, il “Progetto Classe: archeologia di una città abbandonata”, prevede un investimento di 240.000 euro e verrà finanziato dalla Ue per 119.600 (pari al 49,9 per cento dell’impegno totale).

“Il progetto – spiega la presidente di RavennAntica Elsa Signorino – è stato valutato positivamente per diverse ragioni”. In primo luogo è stato apprezzato “uno dei suoi tratti fondamentali: quello di realizzare una sorta di laboratorio europeo sperimentale”. Una “transnazionalità” ribadita anche dal ricco stuolo di partner anche stranieri che affiancano RavennAntica in questa impresa. Il progetto vede quindi in veste di co-organizzatori le università di Bologna, Barcellona, Leicester, Budapest e la Provincia di Ravenna.

Alla Fondazione del Monte, a Flaminia e Cmc, il ruolo tutt’altro che secondario di co-finanziatori.

Infine l’impresa è sostenuta da partner associati che appoggiano da un punto di vista scientifico o organizzativo alcune attività del progetto come la Sovrintendenza regionale, la Regione Emilia Romagna, il Comune di Ravenna, la Tecnical University of Kosice nonchè il museo Vlastivednè v Hanusovciach nad Topl’ou della Repubblica Slovacca e l’Università belga di Gent.”

Si tratta di un progetto – prosegue Elsa Signorino – che contiene più azioni. Per cui l’attività di scavo sarà accompagnata da studi e ricerche, con l’obiettivo di creare a Classe un centro europeo per l’archeologia tardoantica e altomedioevale”.

Il progetto partirà il 15 novembre prossimo, durerà un anno e coinvolgerà 40 studenti insieme ai docenti delle quattro università co-organizzatrici. A dare il “calcio d’inizio” sarà una manifestazione internazionale in cui si definiranno le varie tappe del progetto alla quale prenderanno parte tutti i vari soggetti coinvolti, trasformando Ravenna, sottolinea l’on Signorino, “in capitale europea dell’archeologia. La basilica di San Severo – prosegue la presidente di RavennAntica – appartiene alla seconda metà del VI secolo ed è una delle grandi basiliche di Classe e questa zona è un punto straordinario per leggere la città antica”.

Il buon esito della missione compiuta in sede di comunità europea alla quale hanno contribuito gli uffici che si occupano di politiche comunitarie di Comune e Provincia, spinge la Fondazione del Parco archeologico di Classe a continuare a percorrere questa strada.“Non solo per una questione di risorse – tiene a precisare Elsa Signorino – ma perchè questo ci consente di porre all’attenzione di consessi scientifici di eccezionale ampiezza il sito archeologico”.

Ma come si diceva, anche il Piano strutturale comunale si occupa del sito di Classe. Sposata in pieno la tesi di un’archeologia che non è solo scoperta, ma tutela e conservazione, il nuovo Psc, sottolinea l’assessore comunale all’Urbanistica Fabio Poggioli, “riconosce il valore strategico dell’area con una serie di iniziative che, superando il vecchio strumento dei vincoli, partono dall’acquisizione dei terreni”. Un’operazione che ha, come presupposto, il trasferimento della capacità edificativa fuori dal parco, nelle aree limitrofe. “Questo – è ancora Poggioli a parlare – ci consente di acquisire bonariamente i terreni dell’area di San Severo. In particolare 42 ettari – dei 135 totali – che costituiscono la zona più pregiata da un punto di vista archeologico sono già stati oggetto d’accordo; a breve sarà quindi acquisita l’area di maggior interesse. Ma ci sono ancora possibilità di un ripensamento da parte dei proprietari dei terreni fintanto che il Psc non sarà approvato. Non solo. Attraverso il Rue (Regolamento urbanistico edilizio, ndr) – prosegue l’assessore all’Urbanistica – disciplineremo l’area intorno al sito”.

L’idea è quella di ridurre al minimo la parte destinata al residenziale in senso stretto (dal 10 al 20 per cento) e di “incrementare la dotazione di servizi legati alla ricettività”, compreso un albergo. Insomma: visto che il parco archeologico prende forma, si comincia a pensare anche all’eventuale “indotto”. Intanto la scorsa settimana alla mostra Convivivium è stato staccato il biglietto d’ingresso n. 20.000. Un successo che prelude ad un prolungamento, probabilmente fino a gennaio, dell’esposizione.

Fonte: Romagna Corriere 08/07/05 Ravenna
Cronologia: Arch. Romana

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