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POMPEI (Na). Il restauro del Teatro Grande.

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Il Teatro Grande degli Scavi di Pompei, rinasce grazie al restauro appena concluso e alla riqualificazione della struttura realizzati negli ultimi 15 mesi, dopo anni di degrado e di abbandono che ne hanno resa episodica e discontinua l’attività.
La riapertura di questa storica arena è stata celebrata con un evento unico ed esclusivo, organizzato e curato dal teatro di San Carlo: il concerto del Maestro Riccardo Muti, preludio di una prima prestigiosa stagione estiva realizzata in  collaborazione con le principali istituzioni culturali del Mezzogiorno, la Fondazione Teatro di San Carlo e la Fondazione Campania dei Festival.

quadriportico2_ico_100613101802Dal punto di vista archeologico e architettonico, il teatro Grande sfrutta il pendio naturale per la costruzione delle gradinate (cavea), a ferro di cavallo, distinte in tre zone, di cui quella inferiore (ima cavea), rivestita di marmo, era riservata ai decurioni ed ai cittadini importanti. Palcoscenico e scena – adorna di marmi e statue – in opera laterizia, risalgono al restauro del 62 d.C., dopo il terremoto. Nell’antichità vi si rappresentavano le Atellanae, ma anche le commedie di Plauto e Terenzio, i mimi e pantomimi.

quadriportico6_ico_100613102042Il RESTAURO appena terminato, un progetto già approvato dalla Soprintendenza archeologica di Pompei nel 2003 e successivamente modificato dai competenti organi ministeriali per rendere meno ‘impattante’ l’intervento’, si ricollega alla visione del grande archeologo Amedeo Maiuri, sopratutto per quello che ha riguardato il rifacimento delle gradinate, ricostruite in tufo (lo stesso materiale per tutti i teatri antichi) che è stato collocato sulle sedute in ferro volute proprio dal Maiuri. Con una tecnica innovativa i blocchi di tufo, così come il tappeto di cocciopesto usato per la pavimentazione, sono stati isolati dal terreno antico con teli di ‘tessuto non tessuto’ in modo che la situazione originaria sia sempre ripristinabile. Sono stati cancellati anche i segni di precedenti invasivi restauri che avevano utilizzato strutture di cemento armato come nel ballatoio del Quadriportico, sostituite dal legno.

teatro1_ico_100613102148Due curiosità: dalle lastre marmoree sono stati riportati i numeri originali romani che servivano ad assegnare i posti degli spettatori, proprio come accade oggi, segni che erano scomparsi nel tempo, perché ricoperti da licheni o da placchette che erano state collocate in tempi più moderni. Nella parte superiore del Teatro sono stati ricollocati alcuni pali per il sostegno del velarium, che nell’antichità dava ombra e frescura agli spettatori durante le giornate estive.
Capace di ospitare in pieno confort e sicurezza 1800 spettatori (in età augustea erano 5.000) il complesso edificato nel II sec. a.C., uno dei più straordinari esempi al mondo di teatro greco romano, è da oggi un teatro funzionante grazie ad una serie di interventi mirati che lo hanno finalmente dotato delle necessarie tecnologie, di un’idonea illuminazione e strutture per il palcoscenico che resteranno patrimonio di Pompei e potranno quindi essere smontate e riutilizzate ogni stagione.
teatro3_ico_100613102413E’ stata inoltre creata un’adeguata accoglienza, una segnaletica, il tutto realizzato nel pieno rispetto delle norme sulla conservazione di un così prezioso bene archeologico.
La messa in sicurezza dell’area comprende anche un suggestivo impianto di illuminazione esterna che interessa tutto il Quadriportico dei teatri e il Foro triangolare, una zona ricca di fascino che rientrerà nei nuovi  percorsi notturni, aperti al pubblico entro l’estate.

teatro4_ico_100613102500Fonte: Pompeiisites.org

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