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NAPOLI: La città greca affiora in Piazza Nicola Amore.

Un edificio di età greca, databile al III – IV secolo a.C, è stato intercettato nello scavo della Metropolitana cittadina, in Piazza Nicola Amore, a Napoli.

Poco distante, gli archeologi della Soprintendenza archeologica retta da Valeria Sampaolo, coordinati da Daniela Giampaola, hanno individuato una strada dello stesso periodo e hanno scoperto le fondazioni del Ginnasio datandole al II sec. a.C..

Nel primo caso, secondo gli specialisti, si tratterebbe di un’area rituale perché in una delle stanze che compongono l’edificio sono stati trovate delle banchine costruite per ospitare i letti per i banchetti.

Inoltre, il calpestio è arricchito da un mosaico in cocciopesto, decorato con tessere colorate, simile a quelli scoperti nell’area Magno Greca di Buccino e Taranto. “Questa tipologia di edifici – suggerisce il Soprintendente archeologo regionale, Stefano De Caro – ha certamente funzione pubblica e spesso è collegata alla presenza di santuari”. Tra l’altro, in alcuni pozzi di scarico intercettati durante lo scavo, sono stati individuati numerosi oggetti votivi quali statuette e vasi. Di grosso interesse è un Kantharos, coppa, a vernice nera, adesso in restauro, su cui è stata rilevata la scritta Dios Soteros: a Zeus Salvatore.

Un elemento significativo dello scavo è la scoperta delle fondazioni del porticato pertinente al Gymnasium, l’area che nel II secolo a.C. accoglieva manifestazioni sportive, poetiche artistiche e teatrali, e nel 2 d.C, divenne la sede dei giochi Isolimpici inventati da Augusto sulla scorta delle manifestazioni greche di Olimpia. Quelle strutture furono realizzate sfruttando il tufo delle cave situate nell’area di Poggioreale. I mattoni tufacei, allora, per meglio distinguerne la provenienza, furono marcati con lettere che ne indicavano il luogo d’origine.

Altri reperti interessanti sono stati recuperati in vicinanza di fornaci: si tratta di scarti di produzione di contenitori per vino. La scoperta conferma tutta una serie di ipotesi formulate sui commerci tra la città e l’entroterra.

Tra l’altro, secondo gli archeologi, e con il ritrovamento delle fornaci di Piazza Nicola Amore, viene ribaltata a favore di Neapolis l’ipotesi che fosse Ischia il cuore del commercio dei vini dell’area. Per reperti e edifici, adesso, si sta progettando una nuova sistemazione all’interno del pozzo del Metrò.

Per la prossima primavera, invece, e dopo i necessari restauri, per i materiali più interessanti dal lato storico scientifico si prospetta la sistemazione in una mostra da tenersi nella stazione metropolitana di “Museo”.

Fonte: CulturalWeb 01/12/04
Autore: Carlo Avvisati
Cronologia: Arch. Romana

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