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MONTEGROTTO TERME (Pd): Museo delle Terme Euganee.

Quattro passi “salutifici” a braccetto con i Cesari alla scoperta del termalismo di Montegrotto e dei colli Euganei in un percorso nella storia che, partendo dalle vestigia romane riemerse lungo via Neroniana, sale fino alla cima del colle dominato da villa Draghi che diventerà Museo delle Terme. È ambizioso il progetto che Comune di Montegrotto Terme, dipartimento di Scienze delle Antichità e soprintendenza ai Beni archeologici del Veneto hanno presentato nella sala Panoramica del Palazzo del Turismo di Montegrotto Terme, nell’ambito della giornata di studi “Montegrotto Terme. Le attività della Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’università di Padova”.

Proprio qui, a Montegrotto, in quel fazzoletto di terra lungo via Neroniana, tra l’Hotel terme Neroniane e la linea ferroviaria Bologna-Padova, l’università di Padova ha aperto nel 2001 il primo “campo scuola” per i futuri archeologici patavini e la Scuola di specializzazione conduce indagini archeologiche che hanno individuato un vasto complesso monumentale, di notevole raffinatezza decorativa, databile attorno agli inizi del I sec. d.C., ma con continuità di vita fino in età tardoantica.

“Le ricerche archeologiche, attuate secondo le più moderne strategie di analisi interdisciplinare”, spiega Giovanni Leonardi, direttore della Scuola di specializazzione, “si sono poste l’obiettivo di conoscere il paesaggio naturale e antropico del sito nelle epoche antiche, inquadrandolo nel più vasto contesto storico-ambientale del comprensorio termale, e insieme di formare gli studenti della Scuola di Specializzazione in Archeologia , che attraverso questo progetto possono sperimentare sul campo e in laboratorio metodologie e competenze fondamentali per l’avviamento al mondo del lavoro”.

”Nel sito di via Neroniana”, interviene Patrizia Basso, “si è evidenziato un vasto complesso monumentale, che doveva articolarsi a meridione in un ampio spazio aperto, probabilmente un giardino, chiuso da un portico”. Il fulcro del complesso sembra identificabile in una vasta sala dalla superficie di 120 mq, pavimentata in intarsi marmorei di notevole raffinatezza.

Ampio spazio è stato dato in particolare alla presentazione del progetto di valorizzazione che la Scuola di Specializzazione intende promuovere a Montegrotto sempre in collaborazione con la soprintendenza Archeologica e l’amministrazione comunale, e secondo le finalità proprie dei tre enti: ricerca scientifica e formazione, tutela e valorizzazione, sviluppo culturale e turistico, che insieme è anche sviluppo economico, occupazionale e sociale.”Il Progetto, dal significativo nome di “Aquae patavinae” (toponimo con cui gli scrittori romani individuano l’area termale euganea)”, spiega Simonetta Bonomi, “si propone di creare in città un percorso archeologico unitario, contrassegnato da un’apposita segnaletica e da una serie di pannelli informativi”. Strettamente integrato con la visita delle due aree archeologiche, si prevede la realizzazione di uno spazio espositivo che raccolga e renda fruibili i materiali raccolti con gli scavi, ma insieme si ampli a raccontare la storia di Montegrotto attraverso i secoli, evidenziando persistenze e trasformazioni delle scelte insediative e del significato economico del centro urbano: un Museo delle Terme Euganee che sarebbe un unicum nel panorama museale nazionale. “La sede individuata – conclude Basso – è Villa Draghi, che con i suoi annessi e il suo parco esteso per ben 315mila mq sembra risultare particolarmente adatta”.

Fonte: Il Gazzettino on-line 13/04/05
Autore: Graziano Tavan
Cronologia: Arch. Romana

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