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MERETO DI TOMBA (Ud). Trovato uno scheletro di quattromila anni fa.

Un’emozione che corona gli sforzi e le attese di tre campagne di scavi precedute e seguite da studi e ispezioni geologiche: a Mereto di Tomba, sotto il tumulo detto Tùmbare, è emerso lo scheletro di un importante membro delle comunità stanziatesi nella zona. Per i ricercatori risale a 4 mila anni fa.

La scoperta ha lasciato senza fiato il gruppo di archeologia protostorica dell’università di Udine impegnata nella terza tranche di ricerca nell’antico manufatto di Mereto con l’obiettivo di far luce sulle tombe monumentali a tumulo risalenti alla fine del terzo millennio avanti Cristo.

Diretti da Elisabetta Borgna e Susi Corazza e coordinati dall’ordinario di preistoria e protostoria Paola Càssola Guida, gli studiosi del dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali avevano iniziato con la campagna del 2006 a sondare il sito funerario, verificando importanti aspetti della tecnica costruttiva (la piattaforma in pietra ha un diametro di 25 metri e un’altezza di 6 e mezzo), ma anche raccogliendo indicazioni di atti rituali e sacrifici consumati sia durante l’innalzamento che dopo la chiusura del tumulo.

Ma è con gli scavi di queste settimane che si mirava a riportare alla luce la sepoltura principale, fino appunto a trovare il notabile defunto per il quale era stato realizzato un monumento così imponente.
«In questa terza campagna di scavi avviata il 30 giugno – spiega la direttrice Borgna – abbiamo indagato la base della piattaforma, dove già avevamo scoperto esistere una fossa oblunga a una grande profondità. È emersa la scatola cranica della persona inumata che appare in buono stato di conservazione. Nei prossimi giorni l’intero scheletro sarà ripulito e quindi sottoposto, in laboratorio, alle analisi al radiocarbonio che ci aiuteranno a stabilire meglio l’epoca».

Intanto, frammenti di ceramiche, cuspidi di frecce e resti di sacrifici bovini ritrovati datano la sepoltura al periodo eneolitico, appunto III millennio a.C.. «Cercheremo anche di capire – aggiunge la direttrice dei lavori — se il corpo è stato sepolto nella nuda terra, oppure se in un contenutore deperibile di cui, al momento, non abbiamo trovato traccia>>.


Fonte: Messaggero Veneto 23/07/2008
Autore: Paola Lenarduzzi
Cronologia: Protostoria

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