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MATERA. Nasce il Parco archeologico della Magna Grecia.

La proposta in realtà non è nuova, fu depositata agli atti della Camera un anno fa, ed oggi è stata ripresa coinvolgendo anche il territorio di Taranto e potrebbe essere presto una realtà.
L’onorevole Cosimo Latronico, della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione, primo firmatario della proposta, ne ha parlato in occasione della presentazione del progetto “La fede che unisce” nella sala stampa di Montecitorio.
A gestire il Parco sarà un Consorzio costituito dal Ministero dell’ambiente, dalla Regione Basilicata, dalla provincia di Matera e dai comuni interessati rientranti nella perimetrazione del Parco.
Ma qual è l’obiettivo dell’istituzione del Parco Archeologico della Magna Grecia nell’Area dell’Arco Jonico?
La conservazione delle testimonianze storiche e culturali dell’area dell’arco ionico lucano; la tutela dei siti di interesse geologico, naturalistico, paesaggistico, archeologico e storico; la creazione di nuove opportunità di sviluppo economico e sociale e di nuova occupazione.
Per conseguire questi obiettivi si pensa di intervenire con il ripristino e la riabilitazione ambientali delle aree interessate da attività storiche e culturali; la protezione e conservazione dei siti archeologici più rappresentativi con le connesse peculiarità paleontologiche, giacimentologiche, mineralogiche, idrogeologiche e geomorfologiche; la protezione e conservazione di specie animali e vegetali, di associazioni botaniche e forestali, di biotipi e di endemismi di processi naturali e di equilibri ecologici, di monumenti naturali e, in generale, di siti e di habitat di rilevante interesse; la protezione e recupero dei valori archeologici, artistici, storico-culturali, architettonici e delle attività tradizionali; interventi di riqualificazione e di recupero dei centri storici dei paesi e delle città, con particolare attenzione al restauro dei monumenti e alle emergenze di rilevante valore storico e architettonico, collegati alla cultura, alla storia e alle tradizioni religiose ed etnoantropologiche dell’area dell’arco ionico lucano; catalogazione e valorizzazione dei beni culturali dell’area dell’arco ionico lucano.

Fonte: www.quotidianoarte.it, 7 mar 2016

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