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Massimo CASAGRANDE. Dalla Sardegna all’infinito. Gian Giacomo Porro, un archeologo e i suoi ideali.

Gian Giacomo Porro è stato una delle maggiori promesse dell’archeologia italiana degli inizi del XX sec.
Allievo di Antonio Taramelli, fu il primo diplomato alla Regia Scuola Italiana di Archeologia di Atene. Partecipò alle
campagne di scavo di Creta, fu il primo esploratore di Rodi insieme a Giuseppe Gerola, venne inviato da Lucio Mariani in Libia nella nuova Soprintendenza di Bengasi pochi anni dopo l’istituzione della colonia Italia. Fu anche un esponente attivo della Società Teosofica Italiana.
Dopo un travagliato e lungo percorso concorsuale, arrivò a Cagliari come Ispettore e vi rimase un anno. Poco prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale venne richiamato in servizio nell’esercito, dove prestò servizio nel 111 ° Reggimento di Fanteria (Brigata Piacenza). Morì sul Carso il 28 agosto 1915, primo caduto della Direzione Generale Archeologia e Belle Arti e come tale venne onorato a Cagliari da Taramelli, a Roma da Luigi Pigorini e Corrado Ricci.
Riposa nel Cimitero degli Eroi di Aquileia, dove venne fatto trasportare da Ugo Ojetti.

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