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Marisa UBERTI: La cella del Santuario di epoca repubblicana (I sec.a.C.).

14/04/2006
Brescia, 2 aprile 2006. Ultimo giorno di apertura per la brevissima parentesi (28 marzo 2006 – 2 aprile 2006) in cui il pubblico ha potuto accedere a questo gioiello millenario sepolto sotto una casa di civile abitazione.

Il prezioso locale in via del tutto eccezionale è stato aperto in anteprima il 25 e 26 marzo ’06;la sera del 31 marzo e per i cinque giorni sopra elencati. L’organizzazione è stata curata dal Comune di Brescia, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, dalla Fondazione Cab, da Brescia Musei S.p.A., dall’ Associazione Amici dei Musei.

Appena in tempo per goderci un frammento della Brixia nascosta, che non era da perdere. Quando riaprirà, non sappiamo quando, non sarà tutto come ora: altri ambienti saranno stati resi accessibili. Infatti, dopo il 2 aprile 2006, riprenderanno a porte chiuse i restauri completi degli affreschi e dei mosaici e si renderà lo spazio fruibile alle visite, secondo un progetto da tempo in incubazione, che dovrebbe prevedere un itinerario aperto al pubblico, comprendente tutte le strutture fino ad allora recuperate della Brescia romana.

Per il momento, affrontiamo il presente.




Dove ci troviamo? Appena dentro l’area del Capitolium. A sinistra, è stato allestito un percorso di ingresso che conduce direttamente nella cella offerta in visione, in cui esplode -come si entra- uno spettacolo di colori, pareti affrescate e mosaici, che sembrano state realizzate l’altro ieri. Il segreto è che gli antichi realizzatori ebbero cura di ricoprile con della cera d’api e olio d’oliva (benedetta natura!), un impasto ‘miracoloso’ sapientemente dosato per permetterne la durata nei millenni.

Prima che venisse costruito il Capitolium (nel 73 d.C.), quando Roma non era ancora un Impero ma una Repubblica, nel corso del I secolo a.C., in quest’area sorgeva un Santuario di culto, sacro agli dei, che pare fosse stato eretto su vestigia di un tempio ancora più antico, secondo la prassi ormai a noi nota che un luogo sacro non perde mai la sua caratteristica di esserlo per sempre (almeno nella stragrande maggioranza dei casi giunti alla nostra umile osservazione).

Il Santuario venne restaurato al tempo di Augusto e demolito in età Flavia, quando si ordinò la costruzione di un nuovo santuario e le celle di questo vennero probabilmente riempite di materiale da costruzione e sigillate sotto strati di macerie,così come furono poi ritrovate ai nostri tempi.

(continua)


http://www.duepassinelmistero.com/Visita%20straordinaria.htm




Autore: Marisa Uberti
Cronologia: Arch. Romana
Link: http://www.duepassinelmistero.com

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