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Giuliano CONFALONIERI, Purtroppo…ad Albenga.

In Liguria – come in molte altre regioni – il degrado ambientale si riversa anche sulle aree di interesse archeologico. Girovagando si notano scavi a cielo aperto in preda alla vegetazione ed alla sporcizia.
L’ultima segnalazione in ordine di tempo riguarda la necropoli di epoca romana ad Albenga (sede dell’Istituto internazionale di Studi Liguri diretto per molto tempo dallo studioso prof. Nino Lamboglia). La città ingauna delle cento torri è un centro importante per i grandiosi monumenti: cattedrale, basiliche, abbazie e il più antico battistero del V secolo conservato grazie ai restauri effettuati nel XIX/XX secolo, i palazzi Peloso Cipolla, Del Carretto, Oddo, Fieschi.
Per entrare in città si sfiora a lato della via Aurelia il Pontelungo e proprio in questa zona una necropoli d’epoca romana è stata scoperta negli anni Sessanta del secolo passato. Oggi si presenta in stato di abbandono sia per l’affronto dei rifiuti sia per la vegetazione che invade il sito sia per l’acqua che la sta invadendo.
La città degli ingauni (Albium Ingaunum, dalla popolazione dei liguri antichi) ha alle spalle una lunga storia: centro importante per la fondazione dell’Impero romano nella Liguria occidentale, alleata dei Cartaginesi contro Roma durante la Seconda guerra punica (III secolo a.C.). Conquistata da Roma nel 181 a.C. assoggettò i territori dell’interno. Gaio Giulio Cesare gli conferì la cittadinanza romana.
Dopo il Mille fu tra i primi liberi Comuni marinari, partecipò alla prima Crociata e alle lotte per il predominio nel Tirreno. Divenne poi libero comune, passando alla Repubblica di Genova nel 1251. Albenga sfuggì al saccheggio dei pirati che assalirono Ceriale nel XVII secolo. Coinvolta nelle lotte tra Guelfi e Ghibellini, fu sottoposta alla signoria dei Del Carretto del Marchesato di Finale, dei Visconti (1355-1379) e dei francesi (1396-1413).
Edward e Margaret Berry in visita alla Riviera di Ponente negli anni Trenta dello scorso secolo scrissero le loro impressioni di viaggio nel libro “At the Western Gate of Italy” ristampato nel 1963 a cura dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri.                                                                                                                Nel maggio del 1625 Vittorio Amedeo, Principe di Piemonte, fu inviato da suo padre, il Duca di Savoia, a conquistare la Liguria occidentale. Occupata Pieve di Teco, i piemontesi non incontrarono resistenza a Villanova e ad Albenga, che entrambe aprirono loro le porte ed offrirono al Principe le chiavi della città. Vittorio Amedeo alloggiò per qualche giorno nel Palazzo Vescovile ad Albenga e lasciò in città una guarnigione di trecento uomini, installati in alcune chiese. Ma la loro condotta fu così deplorevole che i cittadini insistettero perchè venissero allontanati. Questo fu fatto nel luglio del 1625, con l’aiuto dei Genovesi, che li trasportarono a Genova per mare; ma le terribili condizioni igieniche degli edifici da loro abitati fecero scoppiare un’epidemia che causò molte vittime.
In quel tempo la costa ligure veniva frequentemente infestata dai corsari barbareschi, che nel 1637 devastarono i paesi vicini di Ceriale e Borghetto Santo Spirito. Si dice che Albenga sfuggisse alla stessa sorte grazie all’intervento miracoloso della Madonna di Ponte Lungo; essa avrebbe fatto apparire una luce così brillante al di sopra della sua chiesa, situata vicino al ponte romano, che gli invasori ne furono terrorizzati. Questo miracolo sarebbe avvenuto il 2 luglio 1637. La chiesa della Madonna di Ponte Lungo, che appartiene ai Frati Cappuccini, è ombreggiata da maestosi lecci e contiene un quadro su legno, del XV secolo, che fu portato da Genova nel 1502.
A più riprese durante il turbolento XVIII secolo la zona di Albenga fu percorsa da eserciti rivali e nel 1745 truppe spagnole e francesi stazionarono qui in gran numero. Nel 1748, dopo la pace di Aquisgrana, Carlo Emanuele di Savoia entrò ad Albenga quale conquistatore esigendo pesanti tributi dalla città.

Autore: giuliano.confalonieri@alice.it

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