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GERMANIA. Scavano e trovano la tomba di un guerriero di 1300 anni fa armato di spade, scudo, lancia e coltello.

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Lo scheletro di un guerriero merovingio di 35-40 anni, con corredo militare ricchissimo – scudo, spade, coltello, lancia – è stato trovato durante la campagna di scavi estiva 2023, in Germania, dal centro di ricerca del Kaiserpfalz Ingelheim.
Sul terreno dell’attuale quartiere Nieder di Ingelheim am Rhein, nel distretto di Magonza-Bingen, sorse una tenuta regale merovingia. Poi Carlo Magno fece qui costruire, intorno all’anno 800, un palazzo, le cui imponenti rovine possono essere visitate. Il centro di ricerca Kaiserpfalz, diretto dall’archeologo medievista Holger Grewe, è responsabile della ricerca, appunto, e della conservazione di questo monumento del primo medioevo e di indagini e studi nelle pertinenze e nel circondario.
Nel 1993 sono iniziati i lavori di progressiva scoperta, conservazione e messa a disposizione del pubblico dei resti degli edifici palatini, sepolti nel corso dei secoli e quasi scomparsi sotto la successiva costruzione. Oggi il palazzo imperiale di Ingelheim è il monumento più importante della città e si presenta come uno dei palazzi meglio conservati d’Europa.
I Merovingi (dal nome di Meroveo, leggendario capostipite della famiglia) furono la prima dinastia dei Franchi. Successivamente, a causa di quella che appare come una sorta di congiura palatina – svolta con il pieno appoggio del Papa – il potere passò al padre di Carlo Magno, Pipino il breve. Lo scheletro, trovato durante i recentissimi scavi, apparterrebbe – secondo una valutazione stilistico-tipologica delle armi – a un uomo che sarebbe vissuto più di cent’anni prima di Carlo Magno, attorno al VII secolo. Ma valutazioni temporali sono in corso.
“Dal 2015, gli archeologi del sito di ricerca Kaiserpfalz – spiegano i ricercatori stessi – stanno indagando sul cimitero medioevale dell’area tra Rotweinstra ße e Stevenagestra ße. La stagione attualmente in corso sarà l’ultima, per ora, dato che la campagna terminerà quest’anno. Il Gravefield ha offerto ancora una volta una grande sorpresa proprio in questo 2023: nel bel mezzo delle numerose tombe già saccheggiate nel Medioevo, sono comparsi i resti di un uomo che era rimasto nascosto nella Terra intatto per oltre 1300 anni”.
La zona, nel passato, fu oggetto dell’interesse di tombaroli, che evidentemente richiamati qui dalla possibilità di trovare armi medievali, sconvolsero diverse sepolture.
“Se i saccheggiatori avessero saputo cosa si sono persi – proseguono i ricercatori del Kaiserpfalz Ingelheim – probabilmente sarebbero rimasti molto sconvolti. Perché la tomba numero 447 ha conservato fino ad oggi il suo segreto: l’uomo che pregava, nel proprio eterno riposo, era armato fino ai denti. La sua dotazione più preziosa è senza dubbio una spatha, una spada a doppio taglio, posta accanto al braccio destro”.
“La lunghezza della lama della spatha è approssimativamente 75 centimetri. Tutta la spada. compreso manico e pomello, è lunga circa 93 cm”- dice l’archeologo Bassler. “La lama è anche leggermente flessibile, il che indica una condizione di conservazione del metallo eccezionalmente buona”, dice l’esperto del primo medioevo. “Sono state trovate anche altre parti metalliche del fodero della spada stessa e della cintura. Le spalle compresse e leggermente alzate dello scheletro dimostrano che il defunto è stato sepolto in una bara di legno, di cui non c’erano più i resti. Accanto al suo braccio sinistro c’era un ampio seax (spada corta e tagliente, simile alla daga romana). La lama e i rivetti in bronzo del fodero sono intatti. La tomba conteneva anche un coltello, una lancia e uno scudo. Questo eccezionale assortimento comprende praticamente tutte le armi utilizzate dalla classe guerriera d’élite dell’epoca”.
Tutti gli oggetti rinvenuti nella tomba sono stati consegnati a un restauratore. Finora espressioni stilistiche come la fibbia piatta e l’enorme daga indicano una datazione al settimo secolo. Tuttavia, i dettagli dell’ornamento – che sono fondamentali per affinare la datazione – come gli intarsi d’argento, appariranno con nettezza nel momento della rimozione degli spessi strati di ruggine, consentendo di affinare la datazione della sepoltura.
Il sindaco del luogo, Eveline Breyer, promette nuove informazioni e rivelazioni dalle analisi in corso: “Questa straordinaria scoperta – dice – è un altro pezzo prezioso dell’immagine della città all’inizio del Medioevo. Ci aiuterà, come molte altre scoperte sul Rotweinstra ße, a comprendere e visualizzare meglio l’antica società di Ingelheim”.
A questo potrebbero contribuire anche i risultati dell’analisi antropologica delle ossa. Perché non è ancora chiaro cosa abbia causato la morte dell’uomo di circa 30-40 anni. È malattia o violenza?

Fonte: www.stilearte.it 28 ago 2023

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