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Fabio MANISCALCO (a cura di): La tutela del patrimonio culturale in caso di conflitto – Vol. II

I conflitti bellici si avvalgono di strategie d’intervento che penalizzano la popolazione civile, eludono palesemente norme e trattati e arrecano danni disastrosi al patrimonio archeologico, storico-artistico e monumentale.

Ne sono un esempio le recenti crisi nei Balcani, in Afghanistan e, ora, in Iraq. Anche l’embargo, pur non sortendo alcun effetto sull’autorità politica e militare della nazione sanzionata, che in molti casi acquista armamenti e generi primari occultamente, ne annichilisce la popolazione e ne determina, con la crisi economica, la dissoluzione della memoria storica. Proprio perché la guerra è stata ed è la causa principale della distruzione del patrimonio culturale mondiale, il secondo numero di questa collana di studi è dedicata a tale delicata e – purtroppo – attualissima tematica.

L’opera, curata da Fabio Maniscalco, è ripartita in due sezioni. Nella prima si analizza la normativa internazionale sulla protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato, con particolare riferimento alla Convenzione dell’Aja del 1954 e ai suoi protocolli aggiuntivi del 1954 e del 1999, alla Convenzione Unesco del 1970 e alla Convenzione Unidroit del 1995.

Nella seconda sezione si approfondiscono le questioni inerenti il danneggiamento e la distruzione del patrimonio culturale in quelle regioni del mondo che, nel corso degli ultimi anni, sono state maggiormente colpite da conflitti.
Fonte: Archeologia viva
Autore: Carlo Benitti (A.V., n. 99, maggio-giugno 2003)

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