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EGITTO. Rinvenuta a Saqqara quella che potrebbe essere la copia più antica del “Libro dei Morti”.

saqqara

Continua a riservare sorprese uno dei più noti siti archeologici dell’antico Egitto. Parliamo di Saqqara, località situata a circa 30 km a sud del Cairo, che è stata la necropoli dell’antica capitale egiziana di Menfi. Dentro uno dei 59 sarcofagi di legno rinvenuti vicino alla famosa piramide di Djoser all’inizio del mese, sono stati trovati i resti di una mummia avvolti in un panno funerario adornato con geroglifici dai colori vivaci. In base ad un accertamento preliminare, i geroglifici corrisponderebbero a un’opera intitolata “I cammini”, ovvero l’introduzione di quello che è stato chiamato dagli egittologi il Libro dei Morti.
Il Libro dei Morti è un leggendario testo funerario egizio utilizzato stabilmente dalla corte dei faraoni dall’inizio del Nuovo Regno (1550 a.C. circa) fino alla metà del I secolo a.C.
La copia di questo testo portata ora alla luce, risalendo a circa 4000 anni fa secondo una prima datazione, potrebbe essere la più antica mai trovata. Per gli archeologi egiziani, come riferisce la stampa locale, questa scoperta è stata del tutto inaspettata.
Il Libro dei Morti contiene una vasta gamma di incantesimi magici scritti da un gran numero di sacerdoti nell’arco di un millennio, a partire indicativamente dal XVIII a.C. Queste formule servivano ad accompagnare il defunto nell’oltretomba, chiamato “Duat”, dove poi la sua anima veniva giudicata dal dio Osiride.
L’opera contiene anche lodi alle divinità, canti e preghiere. Una sua edizione canonica e unitaria non è mai stata realizzata, infatti finora non ne esistono copie che risultano perfettamente identiche tra loro.
Negli ultimi anni gli scavi a Saqqara hanno portato alla luce non solo sarcofagi, il cui numero probabilmente è destinato aumentare visto che gli studiosi ipotizzano che nelle zone finora sondate potrebbero essercene degli altri ancora seppelliti, ma anche manufatti, serpenti mummificati, uccelli, scarabei e altri animali.
Tutti i reperti rinvenuti (o comunque una buona parte) dovrebbero essere esposti al Grand Egyptian Museum, situato sull’altopiano di Giza, la cui apertura, dopo esser stata rimandata più volte nel corso degli anni, è prevista per il 2021.

Autore: Federico Maria Santilli

Fonte: www.qaeditoria.it, 27 ott 2020

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