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CARMIGNANO (Po). Pietramarina, nuove scoperte etrusche.

Sul colle di Pietramarina, diviso fra Vinci e Carmignano, la campagna di scavo appena iniziata potrebbe rivelarsi decisiva per confermare alcune ipotesi proposte negli anni passati. La dottoressa Maria Chiara Bettini, archeologa e direttrice del museo archeologico comunale di Artimino, durante una visita guidata nei luoghi interessati dagli scavi ha reso noti gli ultimi risultati, non ancora pubblicati, delle indagini archeologiche svoltesi negli ultimi mesi.
Gli scavi più interessanti nel sito, dopo i saggi degli anni Settanta ed Ottanta, sono stati effettuati a partire dal 2004 dal Comune di Carmignano su concessione del ministero per i beni culturali, e sono stati realizzati grazie all’opera dei volontari del gruppo archeologico carmignanese, sotto la direzione scientifica della dottoressa Bettini, con il contributo della Provincia di Prato.
Tali indagini hanno messo in luce una vera e propria cittadella fortificata etrusca, dotata di un’imponente cinta muraria e di edifici che si estendevano anche oltre il perimetro delle mura, dislocati fin sulle pendici del monte. La cinta muraria, di tre metri di spessore e dal perimetro quasi circolare, è stata scavata in alcuni tratti ed in parte è già stata restaurata. L’insediamento in questione, situato in posizione dominante, risale nel suo complesso al V secolo avanti Cristo e faceva parte delle fortificazioni del confine meridionale dell’area d’influenza etrusca artiminese-fiesolana.
«Scavare un insediamento è molto più difficoltoso e costoso rispetto alle indagini archeologiche sulle necropoli», afferma la dottoressa Bettini. L’obiettivo dei prossimi anni per l’archeologa sarà proprio quello di condurre a termine gli scavi iniziati, per arrivare fino ai primi piani di fondazione, che riserveranno senz’altro nuove sorprese. Nessun commento e massimo riserbo invece sull’individuazione della necropoli: «intanto terminiamo questo scavo, poi vedremo», puntualizza la direttrice degli scavi, lasciando intendere che le indagini probabilmente sono già state programmate.
Quali altri luoghi abitati dal loro popolo vedevano da Pietramarina gli etruschi? «L’ipotesi che presenteremo nelle prossime pubblicazioni è suggestiva e vede quest’insediamento al centro di un vero e proprio sistema articolato di comunicazioni presente in tutta l’Etruria settentrionale», continua ancora l’archeologa.
«Da Pietramarina si osserva chiaramente Volterra da una parte, il mar Tirreno dall’altra con il portus pisanus in bella evidenza, situato allora nei pressi di Livorno, e se ci voltiamo vediamo la Valdipesa, Montereggi, tutto il medio Valdarno, Artimino e Fiesole, la piana fiorentina e quella pratese.
Pietramarina, punto nevralgico al centro di questa rete d’insediamenti, metteva in contatto la costa tirrenica e l’entroterra volterrano, attraverso Fiesole e Monte Morello, con tutto il versante emiliano dell’Appennino e quindi con la Pianura Padana: questa è la novità vera e dirompente che sta emergendo ed alla quale stiamo, da tempo, lavorando».
Quest’ultima affermazione della dottoressa Bettini è una novità assoluta: esisteva dunque anche nel mondo etrusco un sistema di comunicazioni molto efficiente e strutturato, basato su “stazioni di ripetizione” visiva delle informazioni collocate in punti strategici: una di queste era proprio Pietramarina, ed era una delle più importanti di tutto il mondo etrusco, un autentico punto di riferimento fra il mar Tirreno e la Pianura Padana.
In un futuro nemmeno troppo lontano queste aree, da Artimino a Comeana nel comune di Carmignano, da Montereggi a Pulignano nel comune di Capraia e Limite (dove recentemente è stata scoperta la monumentale tomba etrusca “dell’uovo” del VII secolo A.C.), fino alla collina di Pietramarina divisa fra comune di Carmignano e comune di Vinci, potrebbero costituire il primo nucleo concreto di un grande parco archeologico del Montalbano, del quale su molti tavoli si sta parlando da tempo. Si parte in ogni caso da una certezza: a Carmignano il parco archeologico c’è già, ed è visitabile in tutte le sue articolazioni.


Fonte: Il Tirreno 17/08/2007
Autore: Paolo Santini
Cronologia: Arch. Italica

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