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CAPRI (Na). Recuperata in fondo al mare ossidiana di 10.000 anni fa.

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Le bellezze naturali di Capri e il suo splendido mare paiono non essere le uniche ricchezze della cittadina campana. In questi giorni degli archeologi subacquei, coadiuvati dall’arma dei Carabinieri, hanno recuperato dei preziosissimi reperti di ossidiana di oltre 10.000 anni fa. Probabilmente si tratta di un carico perso da una nave neolitica.
A quaranta metri di profondità, dove il mare pare incontaminato e puro, questi grandi blocchi giacevano da tempo immemore. Il reperire reperti così vicini fa pensare all’ipotesi, sopra citata, che vede plausibile la perdita di un carico navale. Secondo le prime stime si tratterebbe di un vero e proprio tesoro archeologico risalente al periodo neolitico.
C’era stata una segnalazione del prezioso carico, senza però indicare un luogo preciso. Erano iniziate in quel contesto le ricerche del nucleo operativo dei carabinieri di Napoli e degli archeologi subacquei della Soprintendenza per l’area metropolitana partenopea. Non lontano dai pressi di Grotta Bianca di Capri si imbattevano così nel ritrovamento.
Dai commenti degli stessi archeologi emerge grande stupore per la vastità dell’area coinvolta. La profondità del ritrovamento variava infatti dai 30 ai 40 metri e la concentrazione di reperti era ingente. Gli archeologi capirono da subito che si trattava di un carico navale risalente al neolitico.
Aggiunge un tassello importante il soprintendente Mariano Nuzzo. Egli conferma che si rende necessario un altro grande lavoro. Bisogna infatti approfondire le ricerche e sperare nel ritrovamento dello scafo o di altre parti dell’imbarcazione affondata. Le quote molto basse del fondale rappresentano un possibile deficit nel recupero ma i mezzi moderni saranno di sicuro di grande aiuto.
Ultimo dettaglio importante: l’ossidiana, vetro vulcanico nero dato dal raffreddamento istantaneo della lava, era lavorata a scalpello. Le incisioni risalgono a 8.000 anni fa circa, rappresentando un antichissimo esempio di arte neolitica. Concludiamo con una bella notizia, ovvero che i lavori per i futuri recuperi sono già programmati. Non ci resta che attendere.

Autore: Nicola Comerci

Fonte: www.storiachepassione.it 1 dic 2023

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