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BOLOGNA: Aeroporto G. Marconi ed archeologia.

Il prolungamento della pista di volo 12/30 dell’aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna ha reso necessaria un’indagine archeologica finanziata dalla Società Aeroporto di Bologna ed effettuata dalla S.r.l. La Fenice Archeologia e Restauro sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna.

Le indagini archeologiche sono iniziate nell’estate del 2000 e si sono protratte, con varie interruzioni, fino al 2004. Soprintendenza, aeroporto e società di scavo hanno collaborato fattivamente per evitare il più possibile disagi e sospensioni dei lavori attivando una strategia di archeologia preventiva che ha dato luogo allo scavo estensivo di tutte le evidenze archeologiche rinvenute.

Le opere di sbancamento e scavo per il prolungamento della pista di volo e le altre opere collegate hanno portato in luce abbondante materiale archeologico e insediamenti di epoche diverse tra cui si segnalano alcune sepolture eneolitiche, varie tracce insediative pre-protostoriche e un villaggio dell’età del Bronzo nonché, per l’età romana, una strada glareata con annesse tracce di costruzioni e un grande edificio rustico (una fattoria) che è stato possibile esplorare completamente. All’eBO di Piazza Re Enzo, all’interno dello spazio dell’Aeroporto di Bologna.
La riapertura dello spazio informativo ‘eBO’ nell’ex sottopassaggio di Piazza Re Enzo – a partire dal 22 giugno 2005 – offre adesso l’opportunità per presentare in anteprima gli scavi e le risultanze scientifiche a cittadini e turisti, in attesa di una definitiva collocazione all’interno dello scalo aeroportuale.
Nello spazio ‘eBO’ riservato all’Aeroporto di Bologna potete trovare due plastici, uno dell’edificio rustico e uno del territorio centuriato, corredati da cinque pannelli che illustrano nel dettaglio scavi, rinvenimenti e analisi archeobotaniche, realizzati dalla società La Fenice su progetto scientifico di questa Soprintendenza. Vi invitiamo a visitare questa interessante esposizione -di cui segue una sintesi tratta dai pannelli- negli orari di apertura dell’eBO, dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 20, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20. La fattoria di età romana.
L’edificio rustico è stato scoperto vicino al prolungamento della pista di atterraggio, sepolto a circa 1 metro di profondità dal piano di campagna. Era una fattoria di dimensioni medio-piccole (in totale 22 x 26 metri), che fu costruita verso la fine del I sec. a.C. -regnante l’imperatore Augusto- e abitata per un periodo relativamente breve cioè fino alla metà del I sec. d.C. quando fu distrutta da un incendio che ha lasciato tracce evidenti nella stratificazione, con molti resti in legno carbonizzato.
Gli ambienti abitativi comprendevano una sala da pranzo, una cucina ed alcune stanze da letto mentre gli ambienti destinati al magazzinaggio e trasformazione dei prodotti agricoli sono stati individuati in un vano con grandi contenitori di terracotta (dolia) e in una stalla. Un pozzo per l’acqua potabile era collocato entro un’area semiaperta e porticata dove dovevano svolgersi molte delle attività di tutti i giorni.

Il territorio centuriato e la strada glareata.
Caratteristica del territorio in età romana fu la centuriazione, un reticolo regolare formato da maglie quadrate di 20 actus per lato (circa 710 metri) e scandito sul terreno da cardini (orientati circa da nord a sud) e decumani (orientati circa da est a ovest) costituiti da fossati e vie di transito di pubblica utilità.
La strada glareata di età romana è stata individuata nell’estate del 2002 ad ovest della via Persicetana a una profondità di circa 3,5 metri dall’attuale piano di campagna. Larga 4 metri, la strada era formata da ciottoli fluviali e ghiaia e presentava in alcuni tratti frammenti di laterizi (mattoni e tegole) gettati per consolidare il piano di calpestio. Era inoltre dotata di fossati laterali per il deflusso delle acque mentre, sulla sua superficie, sono stati individuati numerosi solchi interpretabili come ‘orme carraie’ lasciate dai mezzi di trasporto dell’epoca.

Link: http://www.archeobo.arti.beniculturali.it

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