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ATENE. Scoperta la prima casa dell’età del ferro.

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Questa è una scoperta importante, inaspettata e unica per la storia greca: nessuna struttura edilizia di questo primo periodo, dal X al IX secolo a.C, è stata mai trovata da nessuna parte in Attica. L’antico insediamento si trova nell’area dell’antica estrazione dell’argento, 60 chilometri a sud di Atene. Qui si possono vedere tombe a cupola micenee e un insediamento classico con abitazioni, fabbriche, santuari, un teatro e cimiteri. Ciò che colpisce è la posizione non protetta a soli 20 metri sopra la costa del mare, quindi apparentemente non c’era alcun pericolo dal mare in quel momento. Solo nel corso dell’VIII secolo aC l’attività insediativa si spostò sull’altopiano sicuro e alto più di 100 metri. Dopo le indagini geofisiche del versante sud-orientale, gli scienziati hanno trovato una tomba del V secolo a.C. Nel 2019, un angolo esposto del muro indicava inizialmente un classico edificio tombale.
“Ma si è scoperto che prima non c’erano sepolture lì, ma un edificio dal X al IX secolo a.C.”, afferma il prof. Dr. Johannes Bergemann, direttore dell’Istituto archeologico dell’Università di Göttingen. Nell’ultimo anno, gli scienziati hanno continuato a ricercare l’estensione dell’edificio e hanno identificato da cinque a sei stanze. Nella stanza più grande erano ancora presenti numerosi ciottoli in associazione, che indicano un cortile lastricato. Un’analisi delle caratteristiche inorganiche e organiche della roccia ha confermato un utilizzo dal 950 all’825 aC circa.
“Le macine esistenti per il grano indicano una funzione come edificio residenziale. La struttura differenziata dell’edificio residenziale parla di una società complessa o di una gerarchia sociale già sviluppata”, afferma Bergemann. “Analisi scientifiche mostreranno se qui c’era allevamento di animali e se il minerale d’argento tipico della zona veniva estratto in questo momento”. La Fondazione Gerda Henkel sta ora finanziando la prosecuzione degli scavi con circa 82.000 euro. Con il finanziamento ricevuto, questo ritrovamento unico deve ora essere completamente scavato, esaminato archeologicamente e scientificamente e analizzato. Gli scavi continueranno in collaborazione con l’Università di Ghent (Belgio) nei mesi di luglio/agosto 2023 e 2024.

Autore: Lucia Petrone

Fonte: www.scienzenotizie.it, 29 mag 2023

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