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ARDAULI (Or). Le antiche pratiche di vinificazione nel Barigadu. Viaggio attraverso i palmenti rupestri.

ardauli

E’ stato realizzato, in località Funtana Leiosa, un tour denominato “I palmenti rupestri di Ardauli” organizzato dall’Associazione Paleoworking Sardegna.
ardauliUn evento della durata di circa tre ore che permette di scoprire, grazie alla visita guidata di alcune vigne storiche, le antiche metodologie di produzione del vino in quest’area della Sardegna centrale. Il territorio ardaulese si è rivelato infatti particolarmente ricco di palmenti rupestri, chiamati qui lacos de catzigare (vasche per la pigiatura), alcuni dei quali utilizzati fino a epoca recente. La tipologia più comune, scavata nella roccia affiorante, è costituita da un sistema di due vasche comunicanti attraverso un foro o un’apertura a canaletta.
Parte di questi manufatti sono stati censiti e catalogati nel corso di recenti indagini archeologiche e attraverso il concorso fotografico “Lacos de catzigare. I palmenti rupestri di ardauli” (evento patrocinato dall‘Associazione Città del Vino, dall’Istituto Sardo di Scienze, Lettere e Arti, da Agris Sardegna e da Iter Vitis).
ardauliIl coinvolgimento attivo della comunità nel progetto di ricerca si è rivelato un buon metodo per favorire la tutela e la salvaguardia di un patrimonio a rischio di scomparsa.
Alla visita può essere fatta seguire una degustazione guidata del vino Lacos – prodotto in palmento con uve Nuragus – a cura del sommelier Giuseppe Cossu e di Tonino Arcadu delle Cantine Gostolai di Oliena. Il vino bianco ottenuto da queste uve nella misura non inferiore all’80% (chiamato ad Ardauli Mravasia), era conosciuto e apprezzato in tutta l’isola.
Fino agli anni ’50 del Novecento anche l’allevamento di viti su sostegni vivi (quali querce, bagolari, lecci, frassini) era diffusissimo, soprattutto lungo i corsi d’acqua e i confini di proprietà.
Nella sede prescelta per la degustazione sorge il palmento di proprietà di Luana Sanna, vincitrice del suddetto concorso fotografico.
L’itinerario proposto, attraverso una natura incontaminata in cui predomina la macchia mediterranea con querce da sughero, cisti e lentischi, fuori dai tradizionali itinerari di visita dedicati alle degustazioni di vini, permette di compiere un viaggio affascinante nella vitivinicoltura antica, alla scoperta di vecchi palmenti di pietra escavati nella roccia.

Autore: Cinzia Loi – Paleoworking Sardegna – loicinzia71@gmail.com

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