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TORVISCOSA (UD) – Ritrovata la testa di Augusto della collezione Marinotti

Era nella casa di uno dei soci dell’immobiliare che ha acquistato la villa friulana.

Era scomparsa oltre mezzo secolo fa dagli scavi di Minturno, in provincia di Latina; aveva transitato per il parco della villa di Torviscosa dell’industriale Franco Marinotti, presidente anche dell’Associazione nazionale per Aquileia dal 1953 al 1966, quindi era passata in mano agli eredi e infine aveva trovato collocazione nell’abitazione veneta di uno dei soci dell’immobiliare che aveva acquistato la villa friulana del capitano d’industria.

Mezzo secolo d’avventure per la testa dell’imperatore Augusto del I sec. d. C che ieri, dopo tanto vagare, è stata consegnata dal comandante dei carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale di Venezia, Roccangelo Tritto, al Sovrintendente del Lazio perché faccia ritorno, e finalmente riposi, nel Museo archeologico di Minturno, in provincia di Latina.

La testa, di inestimabile valore, faceva parte della collezione che Franco Marinotti, industriale ed ex proprietario di Palazzo Grassi nonché collezionista raffinato, teneva nella sua villa di Torviscosa. Come l’avesse ottenuta non è ancora stato chiarito.

Dopo la morte di Marinotti, noto cultore delle antichità romane e di ampia disponibilità finanziaria, la sua villa era stata acquistata da una società immobiliare che aveva recuperato la collezione d’arte. Nel corso dello studio di reperti, resosi possibile solo nel 1988, fu catalogata una cinquantina di pezzi tra materiali architettonici, epigrafici e scultorei, di alcuni dei quali non si conosce la provenienza. Uno dei pezzi di maggior pregio della collezione era proprio la testa dell’imperatore Augusto.

Nei mesi scorsi il reperto è stato riconosciuto, in una fotografia, da un archeologo fresco di laurea che l’aveva notato studiando proprio gli scavi di Minturno risalenti agli anni tra il 1931 e il 1933. Non è stato chiarito come Marinotti sia entrato in possesso della testa di Augusto che, dagli accertamenti, era andata dispersa dal museo archeologico nazionale durante la seconda guerra mondiale. Il pezzo si trovava nell’abitazione di uno dei soci della società immobiliare che aveva acquistato la villa friulana di Marinotti.
Fonte: Il Messaggero Veneto
Autore: Redazione
Cronologia: Arch. Romana

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