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TORINO: Tombe antiche affiorano dal cantiere San Carlo.

La Soprintendenza: “Vestigia che non pregiudicano i lavori in corso. Analoghe tracce emerse in passato sono state sempre rimosse. ”

Cinque sepolture di torinesi dell’alto Medio Evo sono affiorate in piazza San Carlo, nel corso degli scavi per la realizzazione del parcheggio sotterraneo. Le opere, condotte sotto la supervisione della Soprintendenza ai Beni archeologici guidata da Marina Sapelli, hanno portato alla luce anche i resti di un ponte che nei primi anni del Seicento valicava il vallo della cinta muraria della città.

Oltre alle vestigia antiche il cantiere ha tratto dal terreno le torreggianti forme di tre voluminosi tombini in cemento armato. Sono i resti della rete fognaria tracciata negli Anni Trenta, al tempo in cui venne edificata via Roma. Mentre intorno al monumento di Emanuele Filiberto sono apparse le fondazioni della sua struttura.

La loro mole ha comunque fatto sognare tanti curiosi e passanti. Più di uno ha scambiato quei tombini per colonne antiche, addirittura in pietra. Qualcuno ha voluto persino filmarle, illudendosi di raccogliere le prove della presenza dell’anfiteatro romano di Torino, di cui si hanno scarsissime notizie storiche e finora nessuna rilevazione archeologica. L’amore per le antichità si è mescolato con una maliziosa domanda: “Che cosa succederà se l’anfiteatro dovesse saltare fuori? Il Sindaco dovrà rinunciare al parcheggio?”.

“Affronteremo il problema – risponde l’archeologa Luisella Pejrani, direttrice degli scavi – se si manifesterà. Nel 2003 sono già stati condotti in piazza San Carlo sondaggi che non hanno rilevato presenze archeologiche di particolare interesse. In più il Politecnico di Torino, su incarico del Comune, ha condotto una ricerca storica sugli assetti dell’area, antecedenti la formazione della piazza. Da tale indagine non sono emersi dati tali da pregiudicare la fattibilità del parcheggio e pertanto la Soprintendenza ha valutato il rischio archeologico compatibile con il proseguimento dell’opera”.

Intanto sono affiorate sepolture antiche, quasi dinanzi al Caffè Torino. Di che cosa si tratta? “Lo sapremo meglio a scavo concluso. Sembrano umili fosse, forse foderate all’interno con muratura. In passato ne abbiamo già trovate diverse, riunite a piccoli gruppi, fuori dalle mura romane”. Di che epoca sono? “Per ora le data solo una monetina, forse tardo romana”. Che fine faranno? “Le indagheremo. Quindi rimuoveremo i resti umani per analizzarli, come è la norma”.

Piazza San Carlo nascondeva anche un ponte. “Era largo sei metri e lungo circa trenta”, dice Pejrani. “Dalla fine del Cinquecento valicava il vallo delle mura, per consentire di uscire dalla cinta romana e di entrare nel nuovo ampliamento urbano realizzato dagli inizio dei Seicento. Il ponte non aveva caratteristiche monumentali e funzionò per breve periodo. Quando dal 1638 s’incominciò ad edificare l’area di piazza San Carlo fu demolito e interrato con il vallo”. Gli scavo hanno portato alla luce i resti di tre dei suoi piloni, con un tratto di mura a scarpa, che conteneva il vallo. Sono sopravvissute anche due bretelle d’ancoraggio.

Quale sarà il loro futuro? “Si tratta di strutture senza particolare interesse archeologico. Verranno comunque fotografate e schedate. Compiute le rilevazioni, saranno sottoposte alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e all’attenzione di Mario Buretta, il Direttore Regionale ai beni culturali, che deciderà il da farsi”. I resti del ponte potrebbero diventare un’attrazione da integrare nel futuro parcheggio? “Vedremo. Ma un terrapieno foderato di mattoni in genere ha poca consistenza. Resti di quest’epoca emergono di continuo in città e finora sono sempre stati rimossi”.

Fonte: La Stampa 10/11/04
Autore: Maurizio Lupo
Cronologia: Arch. Medievale

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