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TOLMEZZO (Ud): A Illegio la chiesa più antica del Nord.

La scoperta in seguito agli scavi archeologici cominciati nel 2002.

Le scoperte fatte grazie agli scavi archeologici compiuti ad Illegio, nel comune di Tolmezzo, iniziati nel 2002 per volontà del Comitato San Floriano, in occasione del XVII centenario dal martirio del santo di Lorch allo scopo di indagare il processo di cristianizzazione e il popolamento della montagna dall’alto medioevo all’età feudale, sono talmente importanti da diventare la premessa che consentirà di riscrivere alcune pagine della storia della Chiesa in Friuli. La considerazione è stata fatta dall’arcivescovo di Udine, monsignor Pietro Brollo, in occasione della conferenza stampa organizzata dall’archeologa Aurora Cagnana, direttrice degli scavi di Illegio. Qual è la scoperta? Appena fuori dal centro di Illegio è stata rinvenuta la chiesa più antica di cui al momento si abbia conoscenza in tutta Italia settentrionale. Infatti, se fino ad oggi le rare testimonianze di strutture paleocristiane risalivano al massimo al V sec. d.C., l’antica chiesa di San Paolo, a Illegio, edificata in origine subito fuori dal paese, risale alla fine del IV (337-441 d.C.). A confermarlo è stata la prova del carbonio 14 eseguita in Germania su un pezzetto di materiale carbonizzato che è un residuo di calce cotta utilizzata per costruire una vasca di un metro per uno che, forse battistero, forse reliquario, è stata rinvenuta sotto la pianta quadrangolare di 150 mq. portata alla luce dai primi scavi, e che apparteneva anche alla successiva chiesa del XIII sec. La chiesa è stata ampliata nel 1476 e, comunque, è stata antecedente all’importante pieve di San Floriano. L’esame al carbonio 14, dunque, non ha fatto che confermare la verosimile presenza, intorno al 380 d.C., di luoghi di culto sui territori più periferici della regione. A seguito del Concilio di Aquileia del 381 d.C., infatti, voluto dal vescovo Ambrogio di Milano per debellare l’arianesimo, in Friuli si verificò una forte evangelizzazione nelle zone rurali. A dimostrarlo, inoltre, sarebbe la festa di San Paolo che Illegio onora da secoli la prima domenica di agosto e che corrisponderebbe, secondo il calendario pregregoriano, alla fondazione della chiesa dei santi Pietro e Paolo a Roma. La festa, dunque, sarebbe il retaggio dell’antica volontà di Aquileia di avvicinarsi all’ortodossia di ambiente romano. Ma come mai la chiesa di San Paolo oggi si trova al centro del paese di Illegio e non nel suo sito originario? “Fu spostata intorno al 1736 – ha spiegato la Cagnana – a causa dei continui allagamenti e smottamenti del terreno. Un problema che sussisteva anche ai tempi della fondazione più antica, quella del IV sec., perché abbiamo rinvenuto, appena fuori dalla chiesa, i resti d quello che poteva essere un muro di contenimento. Abbiamo anche trovato una pavimentazione esterna collegata a tre buche nelle quali, probabilmente, erano piantati i pali che sostenevano un porticato ligneo”. “La chiesa – continua l’archeologa – si presentava piccola, con una pianta rettangolare di circa 40 mq. Ma le sorprese non sono finite: sotto la vasca abbiamo rinvenuto un pavimento antecedente, segno che l’antica chiesa di San Paolo sorgeva sopra un edificio ancora più lontano nel tempo”. La chiesa, dunque, nata intorno al IV sec. d.C., fu un luogo liturgico molto importante fino alla nascita della pieve di San Floriano (che risale al IX sec.), della quale divenne poi chiesa filiale. Verso la metà del XVIII sec., infine, venne distrutta, ricoperta e ricostruita nella piazza del paese. A ricordare l’antico luogo di culto, dunque, fino a pochi mesi fa sepolto sotto a un prato, erano rimaste un’edicola, leggende tramandate oralmente e un atteggiamento di particolare devozione, forse troppa rispetto alla poca importanza del posto, dedicata a quel luogo. Elementi più che sufficienti per stimolare la curiosità degli archeologi che, con il fiuto tipico dei ricercatori, hanno portato alla luce una delle testimonianze più significative per la storia della cristianizzazione nel Nord Italia.
Fonte: Messaggero Veneto 06/11/04
Autore: Lucia Burello
Cronologia: Arch. Medievale

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