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ROMA. Villa di Plinio, raid notturni – I resti romani saccheggiati da tombaroli e teppisti.

Furti e danneggiamenti all’interno della Villa di Plinio a Castel Fusano. Raid notturni di tombaroli e teppisti stanno distruggendo il complesso attribuito a Plinio il Giovane (61-114 d.C.) dove si trova, anche se oramai ridotto ai minimi termini dai saccheggiatori, un pregiatissimo mosaico di Nettuno: il dio del mare secondo la mitologia dell’antica Roma. Stavolta il danno fatto dai vandali è considerevole. E a questo si sommano quelli dei cercatori clandestini di reperti.
Il complesso che si trova tra il parco di Castel Fusano e la tenuta di Castel Porziano è stato infatti negli ultimi tempi più volte saccheggiato, come dimostrano le numerose buche vicino alle colonne che circondano la recinzione esterna della villa, ma anche i tasselli rubati dal mosaico. Ecco perchè alcuni cittadini hanno di recente inviato una lettera al sindaco per chiederne la recinzione o comunque la messa in sicurezza. «Si potrebbe – suggerisce Antonio Renzoni, un anziano frequentatore del sito archeologico – portare il mosaico all’interno di un museo e lasciarne qui una copia come si fa solitamente per proteggere il patrimonio archeologico».
Molti ritengono che utili potrebbero essere anche il potenziamento della vigilanza e una recinzione. Non è infatti raro che il quadriportico della villa nonché lo stesso mosaico (dove il dio del Mare viene raffigurato su un carro trainato da due ippocampi) vengano utilizzati come pista dai ciclisti o piazzola pic-nic dai villeggianti. O che, peggio ancora, l’arco in laterizio situato al centro della struttura venga trasformato in una porta per le partite di pallone.
«Siamo preoccupati – afferma Alessandro Onorato, vicepresidente del Municipio con delega alla Sicurezza e alla Cultura – per quanto sta accadendo. Chiederemo a chi ha la competenza per farlo, quindi Comune e Soprintendenza, di intervenire prima possibile. I danni che si stanno facendo all’interno del sito sono notevoli e vanno fermati». La notizia dell’escalation di atti vandalici è stata fra l’altro appresa dagli amministratori proprio nel momento in cui da piazza della Stazione Vecchia si stava lavorando ad un monitoraggio dei siti archeologici del territorio per una loro successiva valorizzazione e promozione. «E’ impossibile – conclude Onorato – che un bene simile venga lasciato alla mercè di vandali e ladri».

 


Fonte: Il Messaggero 03/11/2006
Autore: Mara Azzarelli
Cronologia: Arch. Romana

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