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ROMA. L’archeologia preventiva.

Promuovere l’archeologia preventiva come indispensabile ausilio alle opere pubbliche; una comunicazione efficace per valorizzare la conoscenza dei successi in ambito archeologico; dotarsi di strumenti legislativi piu’ efficaci di quelli esistenti.

Queste le priorita’ nell’ambito dell’attivita’ archeologica indivituate da Enrico Hullweck, capo della segreteria del ministro per i Beni e le Attivita’ Culturali Sandro Bondi, oggi a Roma nell’ambito del workshop internazionale promosso dal Cnr dal titolo “Quale futuro per l’archeologia?”.

Occorre puntare su un’archeologia preventiva – ha dichiarato Hullweck – che sia chiamata a collaborare nelle varie fasi di realizzazione delle ‘grandi opere’ che hanno un impatto invasivo. In tal senso oggi assistiamo ad una maggiore attenzione alla tutela dei beni e dei siti archeologici“.

Tra le maggiori criticita’ che gravano sul settore dell’archeologia “la sproporzione evidente tra la materia da studiare e l’esercito di specialisti archelologi a disposizione. Si avverte, inoltre, la necessita’ – ha proseguito – di dotarsi di nuovi strumenti legislativi che permettano, ad esempio, di agevolare la gestione di aree archeologiche di competenza locale e non centrale, oppure pubblica e non privata“.

Non marginale appare poi la necessita’ di promuovere i risultati ottenuti sul campo e le capacita’ degli addetti al settore attraverso una comunicazione efficace ed altamente “tecnologizzata”, al tempo stesso rigorosa sul piano scientifico ma chiara e capace di attrarre l’attenzione del grande pubblico.
Una comunicazione abbinata alle nuove tecnologie – ha sottolineato Hullweck – offre la possibilita’ di promuovere al maggior numero di persone le scoperte e le competenze degli archeologi. E’ il caso ad esempio dello sviluppo di musei e siti virtuali oppure di scavi in diretta“.


Fonte: Adnkronos 04/12/2008

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