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PIOMBINO (LI) – Da S. CERBONE UN NUOVO CAPITOLO NELLA METALLURGIA ETRUSCA.

Si è chiuso da pochi giorni anche l’ultimo cantiere di scavo sulla spiaggia di Baratti, davanti alla necropoli di San Cerbone. Nelle quattro settimane di questa campagna si è in pratica aperta una pagina di un nuovo capitolo dedicato all’archeo-metallurgia, di cui in Italia si parla da pochi anni. «Sono venute alla luce delle strutture di epoca romana ed imperiale di cui ora è difficile dare una interpretazione – dice l’archeologa Silvia Guideri, direttrice dei Parchi Archeologici Val di Cornia – Si tratta di strutture di vario uso, legate probabilmente alla produzione metallurgica. Qualcosa di più sapranno dirci i resti delle produzioni che adesso vengono analizzate in laboratorio. L’ipotesi è che in quella zona accanto al ferro venivano lavorati anche dei solfuri misti provenienti dell’area del Campigliese. Le altre risposte le avremo dalla prossima campagna di scavo». Scavare vicino alla spiaggia non è stato semplice, dopo che sono venute alla luce queste strutture romane di età imperiale, la ruspa ha dovuto arrestarsi, perchè è stata trovata una buca che serviva per il recupero delle scorie. In questa zona le prossime ricerche dovranno cercare di capire quanto era vasta l’area di produzione e dare qualche indicazione maggiore sull’economia locale che ha fatto di Populonia una delle città etrusche più fiorenti. Nuovi tasselli si aggiungono alla storia populoniese e saranno legati all’archeometallurgia, uno dei settori che fino ad oggi è stato un po’ trascurato e che ancora deve regalare delle sorprese. Per le altre novità bisogna aspettare la prossima estate.
Fonte: Il Tirreno 01/11/02
Autore: redazione
Cronologia: Arch. Italica

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