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PANTELLERIA (Tp): Gioielli di 3500 anni fa.

Una parure di preziosi d’epoca micenea (1500 a.C.) formata da orecchini circolari di bronzo e da una collana di grani in pasta di vetro colorata sono stati ritrovati nell’isola di Pantelleria dal gruppo di archeologi coordinato da Sebastiano Tusa, docente di Archeologia al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Rinvenuta anche suppellettile domestica e oggetti d’uso comune.

Il ritrovamento è avvenuto nell’area di Mursia, una zona indagata dal gruppo di Tusa sin dal 2000, all’interno di una delle ultime capanne riportate alla luce.

Un’abitazione di forma quadrangolare, quest’ultima, che secondo gli archeologi fu distrutta da un incendio durante una delle tante incursioni che gli “uomini del mare”, una sorta di boat – people che 3500 anni fa viveva di pirateria lungo le rotte battute dalle navi nel Mediterraneo, fece sull’isola che gia all’epoca era uno dei crocevia del commercio marittimo.

“La scoperta – sottolinea Tusa – conferma ed accresce quanto già gli archeologi avevano pensato in seguito alle pregresse campagne di scavo. Gli oggetti, essendo chiaramente importati, dimostrano che questo insediamento costituiva uno scalo marittimo importante nell’ambito delle più antiche rotte commerciali del Mediterraneo. Si tratta, pertanto, di una sorta di emporio commerciale inserito in un sistema mercantile mediterraneo caratterizzato da rotte soprattutto di collegamento tra l’Egeo, Cipro, il Vicino Oriente, il delta del Nilo, l’Italia meridionale, il Nord-Africa, Pantelleria e la Sicilia”.

I preziosi, secondo gli archeologi, sono quasi certamente di provenienza o egiziana o siro-palestinese. Tuttavia, per avere certezza della loro origine bisognerà aspettare ancora il completamento delle indagini e dei confronti.

I vezzi erano sicuramente nascosti in un sacchetto tessuto, con la collana fatta di grani in pasta vitrea che si trovava ripiegata all’interno degli orecchini posti l’uno a contatto dell’altro, così come risulta dai dati del rinvenimento documentato da Fabrizio Nicoletti che coordina le operazioni sul campo.

Il crollo del tetto che seguì l’incendio delle travi di legno poste a sorreggere il solaio di terra, coprì tutto quanto si trovava all’interno della capanna (vasi, utensili, resti di pasto e suppellettili varie) ed anche la sfortunata parure di gioielli, che la sua proprietaria non riuscì mai più a recuperare.

Fonte: CulturalWeb 25/08/05
Autore: Carlo Avvisati
Cronologia: Protostoria

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