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NASCONO I MUSEI AUTOSTRADALI E AL PARCO SI ARRIVERA’ IN TRENO.

Aree di sosta vicino a siti archeologici, mostre anche sulle navi. Un piano del governo, già in fase di realizzazione, per raggiungere più facilmente zone di pregio culturale.

Al museo si arriverà direttamente con l’autostrada e in treno si potrà raggiungere il cuore di un parco nazionale. Non è fantascienza, ma un piano già in fase di realizzazione messo a punto dal ministero delle Infrastrutture d’intesa con i Bene culturali e le Attività produttive.

Insieme con Anas, Autostrade, società concessionarie, Ferrovie dello Stato, Alitalia, Aviazione civile, Touring Club, Aci, Università e gestori privati il governo inventa le “infrastrutture culturali”.

Le grandi reti di trasporto, secondo le indicazioni della commissione interministeriale insediata il 3 aprile 2002 dal ministro Lunardi, nei prossimi mesi si apriranno agli utenti-consumatori che avranno così una maggiore disponibilità di servizi e assistenza: alberghi, ristoranti, punti informativi, apposite carte di credito. Nascono i pacchetti “viaggi dell’arte” tutto compreso: alberghi, pedaggi, biglietti d’ingresso e guida turistica.

Nel progetto è previsto anche il potenziamento dei piccoli e medi aeroporti per avvicinare il più possibile i turisti a quelle città d’arte e a quei siti di interesse storico o culturale finora tagliati fuori dalle grandi vie di comunicazione. E se le strade non arriveranno direttamente ai musei, saranno questi, proprio i musei, a raggiungere i potenziali clienti: mostre itineranti si imbarcheranno sulle navi oppure si muoveranno lungo la rete ferroviaria a bordo dei “treni-cultura”. Ci sono pure i soldi: 4 miliardi di euro che la legge Obiettivo mette a disposizione da qui ai prossimi dieci anni.

Il primo museo autostradale destinato a ospitare gli splendidi dipinti trovati a Murecine, nascerà in una piazzola di sosta della Napoli-Salerno, all’altezza di Pompei. I progetti allo studio della commissione coordinata dall’architetto Costanza Pera, sono una trentina circa. Sette sono già nella fase operativa: Lucus Feroniae, santuario dedicato alla dea Feronia a Fiano Romano, gli scavi archeologici di Luni in Garfagnana, il porto romano accanto alla stazione di Pisa San Rossore, le rovine di Ercolano e Murecine a Scafati, la Villa romana del Tellaro a ridosso dell’autostrada Siracusa-Gela insieme all’oasi di Alviano tra Orvieto e Attigliano, saranno a disposizione degli utenti tra quest’estate e la fine del 2004.

A fine giugno potrebbe essere aperto al pubblico lo splendido sito con i resti di una tomba ellenistica del VI secolo a.C. ad Arpi in prossimità dell’autostrada Bari-Foggia-Avellino. Poi sarà il turno degli scavi dei porti imperiali di Claudio e Traiano ad Ostia, dove i reperti che verranno riportati alla luce dopo diciotto secoli troveranno sistemazione in un nuovo museo. “Si tratta di un’autentica rivoluzione – spiega il ministro Lunardi – il bene infrastrutture diventa più ricco più fruibile che in passato”. Cemento ferro e arte sarebbero dunque pronte per un matrimonio che il ministro delle infrastrutture è pronto a esportare all’estero grazie al semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea. “Ci mobiliteremo nei prossimi sei mesi perché questa esperienza oltrepassi i confini nazionali. I fondi della Legge Obiettivo pari al 3% del totale delle risorse destinate alle grandi infrastrutture stimate in 130 miliardi di euro ci consentono di guardare con serenità al futuro, quando lavori pubblici, beni culturali, università e privati collaboreranno per rendere più gradevoli vacanze e viaggi”.
Fonte: La Repubblica 02/06/03
Autore: Enzo Grillo

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