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NAPOLI. Apre la sala del vaso di Dario.

In mostra permanente i due grandi crateri e i dieci esemplari più importanti della ceramica greca.

Sabato 17 maggio si è aperta per la prima volta al Museo Archeologico Nazionale di Napoli la “Sala del Vaso di Dario”  che ospiterà in maniera permanente la preziosa collezione di ceramiche greco-italiota, che da più di dodici anni non era visibile al pubblico. I vasi in esposizione sono gli esemplari ritrovati nella famosa tomba della necropoli ellenistica di Canosa,  durante gli scavi del 1851. Nella tomba, la cui chiusura è stata datata agli inizi del III secolo a.C., fu rinvenuto lo scheletro di un uomo con indosso un’armatura, circondato da vasi figurati tra cui spiccano i due grandiosi crateri a volute, il vaso di Dario e il vaso di Patroclo, realizzati da un unico pittore, che sono senza dubbio gli esempi più celebri e studiati di ceramica ellenistica in Italia. Difficili da trasportare per dimensioni e peso queste due straordinarie rarità saranno quindi finalmente in mostra permanente, assieme ad altri vasi attribuiti allo stesso pittore; inoltre si espongono recipienti di caratteristica fattura daunia con il grande collo ad imbuto.  
La sala è corredata anche da vetrine in cui sono esposte le matrici in rame della Real Fabbrica Borbonica che servivano per la stampa delle scene tratte dai vasi e inserite nelle preziose pubblicazioni d’epoca, presenti nella biblioteca del Museo. 
“Il Museo Archeologico di Napoli ha un patrimonio di antichità che ha pochi confronti in Italia – sottolinea il Soprintendente archeologo di Napoli e Pompei, Pietro Giovanni Guzzo – . Dedicare una sala al Vaso di Dario permetterà a tutti di conoscere tanti tesori custoditi, che non sempre sono stati visibili al pubblico”.   

Il vaso di Dario e il vaso di Patroclo
Questi due crateri a volute – detti anche “a mascheroni” per le  maschere di Medusa che ornano le volute delle anse – sono tipici vasi monumentali destinati ai corredi funerari. Sono attribuiti allo stesso pittore, denominato Pittore di Dario, che operava tra il 340 e 320 a. C.
Il vaso di Dario e “dei Persiani” è decorato nella parte superiore del collo con eleganti ornamenti a motivi vegetali stilizzati, seguita da scena di lotta con le Amazzoni. Sul lato principale vi è rappresentato il re persiano Dario riunito in consiglio, alla vigilia della guerra contro i Greci. Sul lato opposto è raffigurato il mito di Bellerofonte.
Il Vaso di Patroclo è connotato da ornamenti a motivi vegetali sulle anse e sul collo. La scena sul lato principale richiama il sacrificio dei prigionieri da parte di Achille presso la pira preparata per il rogo di Patroclo. La composizione ricca di effetti prospettici e il sapiente uso del colore sono un riflesso delle conquiste della grande pittura greca, che possiamo conoscere solo attraverso questi vasi.

Info:
Napoli, Museo Archeologico Nazionale, Piazza Museo, 19
Telefono: 0814422111 – Fax: 081440013

 


Fonte: MiBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Cronologia: Arch. Greca

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