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LICODIA EUBEA (Ct): Si ricostruiscono le statuette.

Il ritrovamento un mese fa dei circa cento reperti che non sono tutti integri.

Continuano gli scavi nella necropoli ellenistica (fine IV secolo a.C., inizio del III) che è stata scoperta in territorio di Licodia Eubea circa un mese addietro.
Grazie al lavoro dei dipendenti della Soprintendenza ai Beni culturali e architettonici di Catania e alla preziosa collaborazione dei volontari della locale sezione dell’Archeoclub, sono stati recuperati oltre cento reperti (si tratta soprattutto di ceramiche), la maggior parte integri; tra questi alcuni sono molto rari e particolari.
E’ il caso di una cista (pentola) in piombo con relativo coperchio, dal diametro di circa 25 cm ed alta circa 20, con all’interno lo scheletro di un bambino; esso non è stato rimosso, poiché si attende l’intervento di esperti antropologi.
A Licodia Eubea non era mai stato realizzato un ritrovamento del genere e ora ovviamente c’è grande interesse e curiosità.
Tale modalità di sepoltura – in base alle informazioni forniteci dal dott. Andrea Patanè, archeologo della Soprintendenza di Catania – è già conosciuta dagli studiosi ed è denominata “enchytrismos” (en: dentro, chytra: contenitore, entrambe parole greche).
La pentola è stata ritrovata all’interno di una tomba, ma, a volte, i genitori seppellivano il contenitore con il corpicino del figlioletto scomparso anche sotto il pavimento della propria abitazione, con l’intento di averlo così sempre vicino.
Un altro “pezzo” particolare è rappresentato da una grande anfora, alta circa 80 centimetri, essa presenta diverse riparazioni, abilmente eseguite circa 2300 anni fa dai suoi antichi utilizzatori.
Sono state recuperate anche una serie di statuette in terracotta, che si presentano rotte in più frammenti.
Gli esperti della Soprintendenza sono comunque in grado di ricostruirle.


Fonte: La Sicilia 24/05/2006
Autore: Nello Gandolfo
Cronologia: Arch. della Magna Grecia

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