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Francesca MARINO: Le Alpi Occidentali in epoca Preistorica – Vayes: storia di un villaggio neolitico.

Soffermiamoci ad esaminare Vaie: un piccolo borgo situato in Val di Susa, o più precisamente nella valle della Dora Riparia, sulla via Francigena (un tratto della ciclostrada della Valle di Susa), all’incirca a metà strada tra la città di Susa e la pianura torinese. Ebbene, scopriremo un luogo ricco di testimonianze della propria epoca passata. Un luogo di interesse archeologico, oltre che storico-artistico.
 
Fin da epoche preistoriche la Valle di Susa costituì un punto fondamentale per i transiti che avvenivano attraverso il massiccio delle Cozie, unica via di comunicazione per le popolazioni che abitavano i due versanti della catena. A dimostrazione di ciò le ricerche degli studiosi, effettuate fin dal secolo scorso, hanno portato alla scoperta di insediamenti litici proprio in prossimità di valichi alpini.
Vayes, dunque, è una di queste testimonianze.
Conosciuto nei secoli anche con i nomi di Vaga, Vaionaces o Vadium, il paese preserva, infatti, un importante sito archeologico presso la località Baità: è il “Riparo Rumiano” (anche detto “Stazione neolitica Rumiano”), una cava granitica e gneissica che costituì, secondo gli archeologi, un rifugio sotto roccia di abitanti e nomadi di età neolitica-calcolitica (circa metà del terzo millennio a. C.).
Il sito, grazie alle ricerche sul terreno intraprese alla fine dell’ 800, ha restituito alla luce reperti eccezionali, oggi custoditi al Museo Civico di Susa e al Museo di Antichità di Torino: asce levigate, punte,  accette e scalpelli in pietra, tra cui notevoli pezzi in “Pietra Verde” (una tipica pietra presente nelle Alpi Occidentali, composta da minerali che ne danno, appunto, la colorazione verde).
Inoltre, fin dalle prime ricognizioni sul sito, sono stati rinvenuti frammenti di manufatti in osso opportunamente levigato: secondo le tesi degli studiosi questo materiale venne utilizzato come sostituto della selce, scarsamente presente nella località e, per questo, difficilmente reperibile.
Fra gli altri ritrovamenti si annoverano frammenti ceramici, lo studio dei quali ha rivelato una produzione di tipici manufatti a fondo piatto e a decorazione realizzata con cordoni impressi.
Gli archeologi, inoltre, sono ormai concordi nel ritenere che il sito fu sede di un “villaggio fra le rocce”, composto da  capanne dalla tipica copertura in canna palustre, e probabilmente molto simile al contemporaneo sito di Chiomonte (in alta Val di Susa), portato alla luce nel 1986.

Oggi la storia passata di Vayes rivive soprattutto grazie al Museo Civico (che ha sede presso l’ex municipio), e il “percorso archeologico didattico-Percorso Natura”.
Il Museo, anche denominato “Museo Laboratorio della Preistoria”, conserva una pregiata collezione di calchi e ricostruzioni sperimentali dei reperti del sito, realizzati dal Centro di Archeologia Sperimentale di Torino.
Il Percorso Natura, che si snoda per un lungo tratto del Paese, permette al visitatore di raggiungere il Riparo Rumiano, esplorare l’ambiente naturalistico, e comprendere, dunque, i rapporti che fin dalla Preistoria si sono stabiliti fra l’uomo e l’Ambiente in questo sito. Il tragitto prosegue fino al Santuario di S.Pancrazio, e termina al Museo, presso il quale è possibile realizzare, su prenotazione, laboratori didattici archeologici (da qui la denominazione di Museo Laboratorio).
Ad impegnarsi nella gestione delle suddette attività didattiche è l’Associazione Culturale “La Pietra Verde” che, ormai da anni, opera nella valorizzazione e nella conservazione del patrimonio  territoriale.

Info:
Comune di Vaie – Tel. 0119649020 – e-mail: bibliotecadivaie@libero.it

Museo Laboratorio della Preistoria
Aperto tutte le domeniche dalle 15.00 alle 16.00 o su prenotazione. Contatti: Cell. 3402949547

Associazione Culturale “La Pietra Verde”: lapietraverde@yahoo.it

 
 


Autore: Francesca Marino
Cronologia: Preistoria

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