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FORGARIA NEL FRIULI (Pn): Importanti ritrovamenti archeologici di epoca romana.

L’importante ritrovamento conferma che il sito era strategico per il presidio del Tagliamento. Il Parco archeologico sarà inaugurato fra un anno.

Si concluderanno a breve gli scavi intrapresi da una squadra di giovani archeologi dell’Università di Parma che, iniziati nel lontano 1988, proprio in questi giorni hanno regalato all’equipe di quindici studenti impegnati sul campo la soddisfazione dell’ennesimo ritrovamento, di grande interesse storico e scientifico.

Si tratta di tre frammenti di muro portati alla luce durante la costruzione di un percorso pedonale realizzato al fine di congiungere due aree all’interno del sito archeologico. E la scoperta è stata presentata dalla dottoressa Santoro, supervisore dei lavori, al Magnifico Rettore dell’Università di Parma, Gino Ferretti, accompagnato nella visita dal sindaco di Forgaria, Mario Vicedomini, e dal professor Casotti, dell’ateneo parmigiano e il dottor Fratelli, docente dell’Università di Udine.

L’archeologa ha spiegato che le strutture murarie legate da malta, risalenti al periodo romano, sono venute alla luce proprio nel mezzo delle operazioni di scavo, e in questi giorni sono oggetto di approfondimento e studio. Si tratta di una scoperta importante che va ad aggiungersi ai notevoli ritrovamenti portati alla luce negli ultimi anni di lavoro che nel complesso si collocano tra il IV sec. a.C. e il X sec. d.C.

“I nuovi ritrovamenti – spiega la dottoressa Santoro – riguardano i muri della fortificazione romana che sono perfettamente costruiti e conservati, una testimonianza in più a rafforzare la tesi che Castelraimondo sia stato un’importante fortezza in periodo romano, soprattutto sul versante del Tagliamento”.

“In questo momento – continua Santoro – stanno per partire i lavori di ripristino e restauro delle strutture già messe in luce, in particolare della Torre”, che verrà parzialmente ricostruita e che, durante gli scavi, è risultata essere il luogo più fecondo in quanto a ritrovamenti. Un vero e proprio “cappello” dal quale si sono estratti cocci, parti di anfore, gemme, monete romane e alcune fibule. “A questo punto – conclude l’archeologa – riteniamo che quanto si poteva fare sia stato fatto e che il sito archeologico oggi abbia raggiunto la sua massima estensione”.

Per questo motivo non pensiamo a una prosecuzione degli scavi anche se una speranza in tal senso proviene dal primo cittadino di Forgaria, Mario Vicedomini, che, oltre a rivolgere un plauso al gruppo dell’Università di Parma per il buon lavoro effettuato, auspica che “questa collaborazione non veda il termine con l’inaugurazione del parco archeologico a metà del 2006, ma possa essere ancora ripensata e rimessa in campo”.

Fonte: Messaggero Veneto 03/08/05
Autore: Maura Delle Case
Cronologia: Protostoria

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