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ETIOPIA: L’obelisco di Axum.

Per gli Etiopi è quel che i marmi del Partenone sono per i Greci: una chiave della loro identità, la cui assenza ha a lungo leso il carattere dei rapporti con il paese che lo aveva rimosso indebitamente.

Per più di 60 anni il monumento, un obelisco del IV secolo saccheggiato dall’antico sito cristiano di Axum, fu tenuto in una piazza romana nel pieno centro cittadino.

Ma lo scorso novembre, dopo che il governo italiano aveva ceduto a decenni di pressioni da parte del governo di Addis Abeba, la sacra colonna è stata meticolosamente divisa in sezioni per il suo ritorno in Etiopia, dove fu promessa l’istituzione di una festa nazionale per il giorno del suo arrivo.

Nove mesi più tardi, quel giorno non è ancora arrivato.

Non solo. L’obelisco di 21 metri non si trova nell’hangar di un aeroporto militare, ad attendere il suo imbarco. Il “Corriere della Sera” ha riportato che si troverebbe invece nel retro di una caserma dei Carabinieri, avvolto nei suoi imballaggi e legato da una strana combinazione di complicazioni internazionali.

Questi includono la guerra in Iraq, le tensioni internazionali del Corno d’Africa, e problemi di carattere economico.

L’episodio rischia di diventare fonte di imbarazzo in Italia. Il progetto era quello di riportare l’obelisco a casa via mare, proprio come era arrivato. Ma i soli porti attraverso i quali potrebbe essere sbarcato si trovano in Eritrea, le cui relazioni con la vicina Etiopia sono tali, che usarli è fuori questione.

L’aeroporto di Addis Abeba si trova a più di 600 miglia da Axum, e si ritiene che l’obelisco non possa sopportare un tragitto così lungo, per di più su strade sconnesse. Nel corso del viaggio di andata, nel 1937, la sommità del monumento andò in pezzi.

Per via di tutte queste complicazioni, una superstruttura di metallo è stata costruita attorno alla colonna in Italia ed un nuovo aeroporto è in via di costruzione ad Axum.

Secondo il Ministero per gli Affari Esteri Italiano, il solo aereo in grado di portare i massicci pezzi di granito sarebbe un C-5 Galaxy dell’Aviazione Statunitense, e questi attualmente sono tutti impegnati per la crisi in Iraq.

La compagnia che ha smantellato l’obelisco, invece sostiene che sarebbe necessario un diverso tipo di aereo, e che il problema reale sarebbe rappresentato dai monsoni e dal tempo necessario per rimpiazzare la superstruttura metallica con una più leggera.

Questa versione degli eventi è stata sottoscritta dal Ministero della Cultura italiano, ma un ufficiale ha dichiarato che difficilmente il monumento sarà spostato nel futuro immediato, dal momento che l’operazione costerebbe circa 10 milioni di euro e che i fondi non sono stati allocati dal Ministero del Tesoro.

Persino se il denaro fosse disponibile, una consegna sicura dell’obelisco non è per questo assicurata.

A più di 2000 metri, l’area rarefatta di Axum presenta considerevoli difficoltà per i piloti che trasportano carichi ingenti. Il peso massimo che può essere imbarcato in condizioni di sicurezza si stima essere 55 tonnellate. L’obelisco ha un solo segmento del peso di 87.

Fonte: Newsletter Archeologica – newsarcheo@yahoo.it www.guardian.co.uk – 16/07/04
Autore: Eleonora Carta

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