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EGITTO. Ricostruita con il laser la piramide a gradoni di Saqqara.

La nuova frontiera dell’archeologia è stata in qualche modo inaugurata di recente in un contesto monumentale di incomparabile bellezza: a Saqqara, vasta necropoli egizia a sud-ovest del Cairo, un’équipe nippo-americano (diretta dal Professor Kosuke Sato dell’Università di Osaka) ha messo in atto la scannerizzazione laser della famosa piramide a gradoni, fatta erigere tra il 2687 a. C. e il 2668 a. C. da Zoser, faraone della III Dinastia.

I risultati ottenuti sono eccellenti e consentono di ottenere un modello tridimensionale dell’antica struttura, capace di segnalare in tempo reale qualsiasi modifica o cedimento di singole parti della piramide stessa, in modo da intervenire con restauri rapidi ed efficaci.
Il rilevo tridimensionale riportato sullo schermo dei computer consta di più di 40.000 punti, che formano il contorno di ogni singolo elemento del monumento e lo sondano in ogni sua parte, liberandolo anche dalle ombre e dalle imperfezioni esterne proprio delle normali foto digitali; il laser presto con utilizzo nuovo, consentito dai raggi infrarossi, cercherà di indagare e di definire anche le parti interne e in un certo senso più recondite della maestosa piramide, destinate in antico ad ospitare il viaggio simbolico nell’oltretomba da parte del sovrano, suo possessore.
Autore della monumentale piramide, fu l’architetto Imhotep, poi divinizzato per il buon esito di questa sua opera: trovò sepoltura anche lui nell’area cimiteriale e sacra di Saqqara in un’imponente mastaba, capace di eternarne la fama e oggi al centro anch’essa delle ricerche degli studiosi.

La piramide di Zoser, la più antica al mondo, è costituita da un certo numero di gradoni a dimensione degradante man mano che si procede verso l’alto ed è, nell’intuizione di Imhotep, la risultante della sovrapposizione di più terrapieni (mastaba) appunto a grandezza degradante: questo perché la nuova, audace forma, visibile a lunga distanza, doveva esaltare l’importanza del sovrano; e doveva ricordare la funzione del “nun”, la collina primordiale rappresentativa dell’universo ed emersa all’inizio della creazione dalle acque indifferenziate del Nilo.
Faruk Hosni, Ministro della Cultura del Governo egiziano, e Zahi Hawass, Direttore del Consiglio Supremo delle Antichità egizie con sede al Cairo, hanno salutato con la dovuta enfasi l’innovativo esperimento, “una piccola rivoluzione – a detta loro – negli studi egittologici ed antichistici e presto applicabile ad altri, importanti monumenti, ad iniziare da quelli presenti nella necropoli di Gizah“. Il monitoraggio continuo della piramide di Saqqara permette già da adesso di identificare le zone a rischio e di pianificarne restauri mirati: interventi leggeri e non invasivi, che non disturberanno le visite continue dell’area di Saqqara da parte di centinaia di turisti.
Inoltre i rilievi ottenuti grazie alla scansione con il laser consentiranno di attivare scavi archeologici in un’area con il passare del tempo sempre più estesa, completando così le operazioni di indagine scientifica, iniziate decenni orsono da Jean-Philippe Lauer, leggenda dall’archeologia mondiale (era in forza all’Istituto Francese di Archeologia Orientale del Cairo), scomparso centenario qualche anno fa, dopo aver trascorso in questo sito più di 70 anni della sua vita di studioso e ricercatore.


Fonte: Il Sole – 24 Ore 26/09/2008
Autore: Aristide Malnati
Cronologia: Egittologia

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