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CAPACCIO-PAESTUM (Sa) : Un Tempio dedicato ad Athena.

Era dedicato alla dea Athena il tempietto-sacello scoperto dagli archeologi della Soprintendenza di Salerno, in prossimità di Porta Sirena, uno dei quattro varchi attraverso i quali 2400 anni fa si entrava nella città greca di Poseidonia, poi divenuta la latina Paestum.

Il ritrovamento, che è avvenuto durante i lavori di recupero della cinta muraria nel tratto compreso tra la “Torre 28” e appunto Porta Sirena, potrà essere visto assieme alla cortina difensiva restaurata lungo circa quattrocento metri. La cinta, assieme alla porta, verrà illuminata con un sistema di luci che ne evidenzierà la bellezza e la maestosità. «Recupero e restauro – spiega Marina Cipriani, archeologa, direttrice del Museo di Paestum e responsabile dell’area per la Soprintendenza Archeologica di Salerno – sono stati interventi complessi e difficili; per realizzarli abbiamo avuto un importante contributo scientifico dal Dipartimento per i Beni Culturali dell’Università di Salerno, diretto da Angela Pontrandolfo”.

Una barriera difensiva poderosa, dunque, quel muro costruito per proteggere i coloni greci dagli attacchi dei nemici, di qualunque etnia essi fossero: lucani, etruschi o legioni di Roma. Per questo motivo, la cinta muraria, lunga quasi cinque chilometri, doveva essere inespugnabile e nello stesso tempo funzionale. Per realizzarla, almeno per quello che riguarda il settore recuperato e datato attraverso la ceramica tra la fine del IV e il III sec. a. C., gli archeologi hanno scoperto che era stata messa in opera una tecnica inusuale per quei tempi.

La procedura prevedeva la costruzione di una doppia cortina di mura, fatta con massicci blocchi di pietra locale, perfettamente squadrati, distanti tra loro sei, sette metri; al suo interno ancora due muri, messi in opera a secco. Tra le diverse murature, poi, erano inseriti terrapieni realizzati con terreno e pietre, in maniera da compattare il tutto rendendo imprendibile la città. Il restauro ha permesso di ritrovare le numerose postierle, piccole porte, ricavate all’interno delle murature, attraverso le quali gli assediati potevano fare rapide sortire per contrattaccare i nemici.

Inoltre, sono state rinvenute le fasi più antiche della vita cittadina, con resti di murature, sia esterne che interne, stimate dagli archeologi come elementi di santuari e aree religiose. La datazione dei reperti, giudicati risalenti alla fondazione della Poseidonia greca, agli inizi del VI sec. a. C., è stata resa possibile dai recuperi di ceramica dalla tipologia caratteristica per quel periodo. “Questo significa – riprende l’archeologa – che per realizzare la cortina difensiva, almeno lungo questa fascia indagata, si sono dovuti obbligatoriamente distruggere luoghi di culto e santuariali”.

Come appunto il sacello-tempietto consacrato ad Athena, recuperato invece intatto in tutte le sue caratteristiche e databile in età lucana, tra la seconda metà del V secolo e la prima del IV. I ritrovamenti collegati alle mura continuano, ancora, con la localizzazione dell’antico asse viario che permetteva il passaggio attraverso la Porta Sirena. La strada, costruita in piena età imperiale e pavimentata con basoli di pietra, nascondeva i livelli di costruzione di ben altri due tracciati che nel tempo l’avevano preceduta.

Fonte: Il Mattino 26/08/2005
Autore: Carlo Avvisati

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