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CAGLIARI. Tra antiche città fenicie, mare e terre incontaminate: Cagliari, Pula Nora, Domusdemaria Bithia, Santadi, Siliqua, Cagliari.

Questo itinerario nella parte di Sardegna sud occidentale, comodamente praticabile da Cagliari, si snoda sulle tracce delle città fenicie di Nora e di Bithia e di altri siti fenicio-punici minori, attraverso paesaggi di rara bellezza, in un susseguirsi di torri di avvistamento, scogliere a picco sul mare, rade incontaminate e splendide spiagge.

È un percorso che coniuga felicemente aspetti archeologici unici al mondo, con rilevanze ambientali e paesaggistiche di grande impatto e si può compiere sia partendo da Cagliari, sia da una delle rinomate località di vacanza del cagliaritano.

1° giorno Cagliari- Pula Nora – Santa Margherita (45 km). Arrivati a Pula, percorrendo per 3 Km la strada che porta al mare, si giunge all’importantissimo sito archeologico di Nora da cui, fra gli altri importanti reperti, proviene la stele conservata presso il Museo Archeologico di Cagliari che reca incisa la parola SRDN, nome della Sardegna (itinerario n.1). Qui, chi ama il binomio archeologia-natura, troverà un ambiente di rara suggestione: il promontorio si protende in un mare colore cobalto che incornicia quanto resta della città di età fenicio-punica poi romana: dell’area urbana più antica si possono ammirare prevalentemente le tracce della successiva dominazione romana tra cui mosaici di edifici privati, resti del complesso termale, del foro, di un tempio e il teatro, unico esempio in Sardegna ancora ben conservato e sede di suggestive rappresentazioni durante il periodo estivo a cui consigliamo di partecipare.

Segnaliamo il festival “La notte dei poeti” (nel 2007 la XXV edizione), che vi si svolge tra metà luglio e metà agosto e che propone un cartellone di grande rilievo in cui convivono teatro, poesia, danza e musica, restituendo l’essenza del teatro antico in cui arte e natura erano co-protagonste degli eventi. Naturalmente non mancano anche testimonianze della città punica, ma sono limitate a due edifici di culto sulle sommità di due piccoli rilevamenti rocciosi ed a quanto rimane della necropoli, ormai erosa dal mare.
Dopo avere camminato nel sito archeologico di Nora, ove l’odore del mare si sposa con i profumi della vegetazione mediterranea, non bisogna dimenticare di ritornare a Pula per visitare, nel silenzio di un luogo di estrema suggestione, il Museo Archeologico  che conserva i materiali tratti dagli scavi di Nora, in particolare dal locale tophet e dalla necropoli punica.

Le piccole dimensioni del museo, ospitato in una tradizionale casa campidanese, disposta a ferro di cavallo con un’ampia corte aperta, esaltano l’importanza dei pezzi esposti, inquadrandoli in una dimensione equilibrata di architettura tradizionale (bellissima la Gorgone in lamina d’oro e, di grande interesse, le anfore recuperate nei fondali prospicienti la costa).
Facendo un salto di secoli, ma restando nell’ambito del sacro, altro luogo di culto che affonda le radici in un passato antico e particolarmente caro alla devozione popolare è la chiesa di Sant’Efisio, una delle più conosciute del sud della Sardegna, grazie alla processione dedicata al santo (entrata nel Guinness dei Primati come la più lunga del mondo), che, partendo da Cagliari, proprio qui vede il suo apice spirituale.

Sorta su un’area di culto paleocristiano e consacrata nel XII sec., presenta le classiche forme romaniche a tre navate, un’ abside e una cripta che ospitò le spoglie di Sant’Efisio (soldato romano qui martirizzato).

Nelle vicinanze, nel consueto affascinante intrecciarsi delle civiltà, i resti dell’acquedotto romano che approvvigionava la città di Nora.
Prima di lasciare Nora, soprattutto per chi porta con sé bambini o ragazzi, non va tralasciata una visita all’ Aquarium situato al termine di un istmo artificiale nella laguna di Nora che ospita le specie tipiche del Mediterraneo, offrendo emozioni uniche: si può accarezzare il dorso di una razza, toccare le stelle di mare, fare birdwatching e snorkeling in un’area altamente archeologica (in quanto tale protetta).

L’Aquarium è dotato di uno spazio espositivo per fare conoscere delfini, balene e tartarughe marine che qui trovano anche un servizio di pronto soccorso e recupero per essere poi restituite al loro ambiente naturale.
La visita a Nora è un’ottima occasione anche per una sosta sulle splendide spiagge attrezzate di Santa Margherita a ridosso di una bella pineta: incantano le acque cristalline e i bianchissimi arenili.

2° giorno Pula – Bithia – Domus de Maria (19 km). Lungo la strada panoramica della Costa del Sud, attraverso un tratto di costiera selvaggia e intatta, si raggiungere l’antico sito fenicio di Bithia sulle pendici di un colle prospiciente un piccolo porto naturale.

Gli scavi hanno restituito una necropoli e un tempio di età punica con una colossale statua di Bes.

Qui, all’attività mercantile-portuale dei fenicio-punici, si affiancava quella artigianale legata alla produzione di statuine votive che ebbero larghissima diffusione.

Molti degli oggetti rinvenuti nelle necropoli fenicie e romane e nei luoghi di culto, tra cui le statuette votive dedicate al dio Bes, sono esposti nel Museo Archeologico a Domus de Maria, aperto di recente, che vi stupirà anche per altre due importanti collezioni: una numismatica con più di 600 esemplari (attraverso cui si può percorrere tutta la storia della monetazione  presente in area sarda: dalle monete puniche a quelle romane, sino a quelle barbariche, bizantine, medioevali e moderne); e una mineralogica con pezzi di notevole importanza come gli splendidi cristalli di ortoclasio.

3° giorno Domus de Maria – Teulada (14 km).

Ancora la natura è protagonista incontrastata del tratto di costa che, lasciata Domus de Maria, attraverso la Costa del Sud, giunge sino al capo Teulada, offrendo al visitatore uno dei più bei panorami sardi, con tratti di scogliere che si alternano a piccole rade incontaminate e a spiagge di rara bellezza.
Teulada è un piccolo centro che vi consigliamo di visitare soprattutto durante le celebrazioni del Venerdì Santo, di particolarissima suggestione, e, in ogni stagione, per il tipico artigianato: tappeti,  arazzi, ricami, lavori in sughero, oreficeria, originali pipe in terracotta con coperchio di rame: oggetti che parlano di antiche tradizioni mantenute e trasmesse con passione attraverso le generazioni.
Nel territorio, oltre ai numerosi nuraghi, tra i quali spicca quello sul monte Perdaia, sono ancora i preziosi resti di età fenicio-punica ad attrarre l’attenzione, come quelli dell’edificio di culto della divinità fenicia Melqart, nella zona di porto Malfatano, porticciolo caratteristico a pochi passi dall’incantevole spiaggia di Tuerredda.

4° giorno Teulada- Santadi – Siliqua (59 km).

Da Teulada verso nord si giunge al centro di Santadi, che conserva gli importantissimi resti della fortezza fenicio-punica di Pani Loriga: l’acropoli e la connessa necropoli inglobano anche strutture precedenti, nuraghi e domus de janas.

A Santadi il bel Museo Archeologico comunale, apre uno squarcio anche sulla preistoria della regione attraverso i reperti provenienti dalla vicina necropoli di Montessu, situata poco più a nord, tra i più suggestivi siti prenuragici di tutta l’isola.

La necropoli a domus de janas comprende numerose tombe di varie dimensioni, chiuse da portelli in pietra e contenenti decorazioni collegate ai principali culti prenuragici: quello della dea Madre e del dio Toro.

Sempre a Santadi, la Casa museo Sa Domu Antiga conduce il visitatore nell’universo pacato, ritmato dalle stagioni e dal duro lavoro dei contadini vissuti nei secoli appena passati: arredi domestici e strumenti di lavoro, soprattutto legati alla vinificazione.

Ai naturalisti consigliamo nelle vicinanze la bellessima grotta Is Zuddas, fruibile con visite guidate.
Proseguendo verso nord-est in direzione Siliqua si arriva al Castello di Acquafredda, scenografica fortificazione eretta dai Pisani attorno al 1215 divenuto poi proprietà della famiglia Donoratico della Gherardesca.
A chi ami la bellezza dei fondali, consigliamo di non andarsene prima di avere fatto almeno un’immersione tra quelli di Pula e Capo Teulada che regalano spettacoli tra i più suggestivi dell’isola: le ripide pareti di Capo Teulada e Capo Spartivento, con scogli di granito degradanti fino a -40 m, regalano indimenticabili emozioni.

L’immersione presso il relitto della motonave “Dino”, presso cala Zafferano, è facile ed affascinante. Per gli appassionati di immersioni in acqua libera, le secche del Giudeo, di Porto Scudo e di Cala Piombo offrono ampie posibilità.
 
Numerosi gli appuntamenti per chi voglia assistere ad eventi tradizionali: a Pula le feste di Sant’Efisio (1-4 maggio), di San Giovanni Battista (24 giugno), dell’Assunta (15 agosto),  il Pula Artifolk, dal 6 all’8 agosto con sfilata di cavalieri in costume, spettacoli folkloristici e artigiani da tutta l’Isola) e, il 21 agosto, la Sagra del fico d’India ; a Santadi la prima domenica di agosto si celebra il matrimonio mauritano, rito nuziale tradizionale, accompagnato da manifestazioni di musica tipica; a Teulada, a giugno, la festa di San Giovanni Battista con il rito di “is goppais e is gommais de froris” (i compari e le comari di fiori) e l’accensione de “su fogaroni” (il falò); a luglio la Madonna del Carmelo; ad agosto la festa di Sant’Isidoro patrono degli agricoltori e, sempre in agosto, la Sagra del pane e del formaggio: le anziane donne del paese, in costumi tipici, lavorano la pasta per il pane che viene poi messo a cuocere nel forno a legna e, caldo e fragrante, offerto ai turisti.


Cronologia: Protostoria

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