Archivi

ARCHEORADAR, l’indagine del sottosuolo in 3D.

E’ nato Archeoradar, il primo sistema di lettura tridimensionale del terreno a diverse profondita’, che riduce i costi dei rilevamenti e dei lavori di scavo. Concepito per l’archeologia, puo’ diventare anche un indispensabile strumento di indagine sulle strutture murarie in caso di calamita’ naturali, come terremoti o alluvioni. Il progetto e’ stato realizzato dalla Soprintendenza del Molise con il Ministero per i Beni Culturali e le Attivita’ Culturali e quello per l’Istruzione, l’Universita’ e la Ricerca, grazie ai fondi della legge 488/92 per il potenziamento della ricerca scientifica e tecnologica. All’elaborazione del sistema – durata 3 anni per un costo di 3 miliardi di vecchie lire – e alla realizzazione di un prototipo, oggi di proprieta’ della Soprintendenza molisana, hanno collaborato l’Universita’ di Pisa e IDS Ingegneria Sistemi S.p.A. Presentato dal segretario generale del Ministero per i Beni Culturali Carmelo Rocca insieme alla soprintendente del Molise Stefania Capini e al presidente della Regione Michele Iorio, Archeoradar si avvale del sistema satellitare GPS, con un raggio di azione variabile in profondita’ e attivo su diversi metri quadrati in superficie. Serve a creare mappe tridimensionali che rivelino la collocazione e la conformazione di elementi architettonici interrati, ma puo’ anche leggere le strutture murarie in una fase post-sismica. Per il momento lo strumento potrebbe trovare la sua prima applicazione in una missione in Libano: la Soprintendenza del Molise ha avviato i contatti con ”Opportunita’ Mediterranee”, un consorzio di imprese per rapporti di cooperazione che richiederebbe un intervento nel sito libanese di Baalbek, finalizzato all’indagine del Tempio di Giove e di altri monumenti importanti. Fra i progetti futuri di Capini c’e’ poi l’utilizzo di Archeoradar nel santuario sannitico di Pietrabbondante, dove e’ situato un monumento funerario di cui si vorrebbe individuare il basamento. Come ha spiegato il responsabile del progetto Saverio Ialenti, Archeoradar permette di programmare le priorita’ dello scavo archeologico e procedere con obiettivi precisi, evitando inutili sprechi di tempo e denaro, ma puo’ essere utilizzato anche per certificare lo stato di degrado degli edifici e mettere in atto un’efficace prevenzione. Con questo strumento ad esempio, – dotato di multi-antenne di penetrazione, da’ una garanzia di lettura esatta fino a 6 metri di profondita’ – in citta’ come Roma si potrebbero effettuare interventi sotterranei senza il rischio di incappare in reperti archeologici. Il sistema e’ stato sviluppato in due fasi: la prima, teorica, si e’ svolta al Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Universita’ di Pisa, che ha curato corsi di formazione per 12 tecnici della Soprintendenza del Molise e 12 borse di studio per giovani laureati esterni; la seconda e’ consistita in una serie di verifiche sul campo, effettuate su strutture murarie e nei siti molisani di Sepino, Larino e Venafro. Ora che il sistema e’ stato verificato dovrebbe arrivare sul mercato, e mentre Capini si dichiara disponibile alla collaborazione con altre istituzioni, Rocca auspica di mobilitare l’interesse delle imprese per il finanziamento dell’oggetto, il cui costo sara’ definito al momento della produzione.
Fonte: ANSA
Autore: Redazione

Segnala la tua notizia