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AOSTA. La piccola Roma delle Alpi.

Cultura, storia e archeologia sotto le montagne piu’ alte d’Europa. La Valle d’Aosta e’ piena di resti di epoca romana.

Era Augusta Praetoria, poi divenne Aosta. La chiamano la Roma delle Alpi e, in effetti, tra le sue antiche mura si possono trovare in piccolo costruzioni che ritroviamo anche nella capitale dell’Impero Romano. Dalla Porte Praetoria al Teatro Romano, tornato al massimo splendore dopo un lungo restauro. Il centro cittadino e’ circondato da alte mura che proteggevano la citta’. Quattro porte consentivano l’ingresso nel centro: a Nord la Principalis Sinistra, a Sud la Principalis Dextera, a Est la Porta Praetoria e a Ovest la Porta Decumana. Sempre nell’area Nord vennero costruiti il teatro, l’anfiteatro, il foro e le terme. Il foro era il cuore pulsante della citta’ e racchiudeva gli esercizi commerciali, nonche’ un’area sacra dedicata ai templi (il criptoportico). Nella parte Sud si diffusero le abitazioni private, divise per ceti sociali, con le ville signorili nella periferia. Maestoso e imponente ancor oggi, proprio di fronte alla Porta Praetoria sorge l’Arco d’Augusto, eretto nel 25 avanti Cristo, quando i Romani avevano definitivamente sconfitto i Salassi (la popolazione autoctona). La struttura e’ larga circa 9 metri. Oggi e’ ricoperto da un tetto in lose, che in origine non c’era. La copertura risale al 1716, quando si decise di proteggere il monumento dalle infiltrazioni d’acqua. L’Arco fu poi definitivamente restaurato all’inizio del secolo scorso (1912-13).

Tracce di Roma e della sua storia si trovano in molti altri comuni della regione.

A Donnas, all’ingresso della Valle, si puo’ ancora ammirare un tratto di quella che era la via Consolare delle Gallie, nata per collegare Roma alla Valle del Rodano. Nel tratto di Donnas la strada e’ stata intagliata nella viva roccia, per una lunghezza di 221 metri. Le dimensioni della roccia sono evidenti grazie a uno sperone roccioso che e’ stato lasciato, nel quale e’ stato scavato un arco di 4 metri di spessore e alto quasi 3 metri. Sul lastricato si possono ancora distinguere i profondi solchi lasciati in anni dal passaggio dei carri.

Maestoso e ancora intatto e’ il ponte-acquedotto di Pondel, nella parte alta di Aymavilles. La sua costruzione viene fatta risalire al terzo anno avanti Cristo. Il promotore dell’opera e’ stato un certo Caius Avillius Caimus. La struttura comprende un passaggio coperto, largo circa un metro, illuminato da strette finestre. Vi si accedeva da aperture dotate di porte in legno. Sul livello superiore c’era un canale scoperto, con un fondo in lastre di pietra e le pareti impermeabilizzate che permettevano lo scorrimento dell’acqua captata da sorgenti circostanti. Il ponte sorge sopra il torrente Grand Eyvia.

Altro ponte di epoca romana e’ quello che sovrasta il torrente Lys a Pont-Saint-Martin. Costruzione che ha dato vita a molte leggende: san Martino, di passaggio nella zona, si trovo’ bloccato da una piena. Il diavolo propose di costruire un robusto ponte in pietra, chiedendo in cambio l’anima del primo corpo che l’avesse percorso. San Martino accetto’, ma fece aprire la strada a un cagnolino, beffando il maligno.


Fonte: La Stampa 22/08/2009
Cronologia: Arch. Romana

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