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U.S.A.: I primi americani erano australiani?

Un team di antropologi sostiene che gli abitanti originali dell’America sarebbero giunti dall’Australia, molto prima che altri esseri umani raggiungessero il continente dalla Siberia. Secondo Silvia Gonzalez della John Moores University di Liverpool, lo dimostrerebbero alcuni scheletri. L’analisi del DNA recuperato dai campioni dovrebbe confermare questa teoria.

Nel corso del convegno annuale della British Association for the Advancement of Science, Gonzalez ha spiegato di avere le prove che la prima migrazione verso l’America sia partita dall’Australia, attraverso il Giappone e la Polinesia. I teschi di esseri umani con una forma del cranio allungata e stretta, scoperti in Messico e in California, sarebbero infatti più antichi di diverse migliaia di anni rispetto a quelli, più arrotondati, dei nativi Americani. Un cranio in particolare di una donna dal viso allungato, molto ben conservato, è stato datato con il carbonio e risalirebbe a 12.700 anni fa, mentre il più antico teschio di un nativo Americano datato con precisione risale a soli 9.000 anni or sono.

“Abbiamo estratto il DNA di questa donna – ha aggiunto Gonzalez – ma dovremo ripetere i test più volte per essere sicuri che siano corretti”. Sembra che antichi missionari spagnoli abbiano raccontato di una comunità costiera isolata, nella Baja California, dai visi allungati e di razza e rituali completamente differenti dalle altre comunità americane del tempo. Questi ultimi sopravvissuti sarebbero stati spazzati via dalle malattie importate dai conquistatori spagnoli.

Fonte: Le Scienze on line 13/09/04
Cronologia: Preistoria

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