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ROMA. Sepolta in un sudario nel Foro di Cesare.

Nuova scoperta al Foro di Cesare a Roma dove dall’ultima campagna di scavi è emersa una tomba protostorica ad inumazione risalente al X sec. a.C.

In una fossa molto stretta è stato rinvenuto lo scheletro di una donna di 30-35 anni d’età, probabilmente sepolta in un sudario chiuso da due fibule in bronzo ritrovate ai piedi e sul torace, ornata da una collana d’ambra con pendente, un fermatrecce e altre due fibule.

E’ l’ultima di una serie di sepolture antiche trovate a partire dal 1999, fino ad oggi tutte tombe ad incinerazione in pozzetto, la più recente e importante emersa a gennaio appartenente ad un capo clan, chiusa da una pietra a forma di capanna e ricca di vasellame.

Lo scavo, che vede la collaborazione tra Soprintendenza comunale e Soprintendenza archeologica di Roma (statale), si è chiuso a metà giugno ma verrà riaperto a settembre per permettere il completamento delle indagini sulla necropoli.

La responsabile per la parte protostorica Anna De Santis sostiene che dal momento che la datazione della tomba riporta all’inizio dell’età del Ferro, in una fase in cui vengono seppelliti tutti i membri della comunità (mentre prima questa sorte spettava solo ai personaggi più importanti), è probabile che ce ne siano molte altre, una situazione analoga al vasto sepolcreto ritrovato ai primi del Novecento da Giacomo Boni nel Foro Romano, davanti al tempio di Antonino e Faustina, con tombe ancora oggi conservate ed esposte nell’Antiquarium Forense esattamente come furono trovate allora.

Le scoperte però non finiscono qui. “Un altro ritrovamento importante, spiega De Santis, sono i resti di un antico abitato dell’VIII-VII sec. a.C. quando l’area ha cambiato utilizzo, esattamente la stessa evoluzione attestata nel Foro presso il tempio di Antonino e Faustina”.

Ecco quanto emerso: una piastra di cottura, buchi di pali, una struttura carbonizzata, forse un’abitazione o un forno, un dolio con semi di fave.

“Riprendendo gli scavi, conclude, speriamo di trovare sia il resto della necropoli sia altri elementi dell’abitato”, o perlomeno ciò che si è salvato dalla sovrapposizione del Foro voluto secoli dopo da Cesare.

Roberto Meneghini, responsabile dello scavo con Riccardo Santangeli Valenzani, puntualizza: “è una sepoltura leggermente più tarda di quelle a incinerazione trovate negli anni scorsi e anche di recente. Si riferiscono tutte a piccoli insediamenti abitativi che erano disposti sulle alture dei colli e utilizzavano il fondo valle come aree di passaggio, di sepoltura e di mercato”.


 


Fonte: Il Giornale dell’Arte 01/07/2006
Cronologia: Protostoria

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