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POMPEI (Na). Riaperta dopo 12 anni la casa dei Vettii.

Affresco della casa: Dedalo presenta a Pasifae la vacca di legno

Il premier Paolo Gentiloni ed il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, hanno inaugurato la riapertura parziale, dopo 12 anni, della casa dei Vettii e la messa in sicurezza dell’intera Regio VI agli Scavi di Pompei.
La Domus dei Vettii è tra le più ricche e famose di Pompei, posta sotto la protezione di Priapo, raffigurato a destra della porta e che ora, grazie al restauro, appare ravvivato nei suoi appariscenti colori: il giallo della tunica e il corpo bruno del dio che rappresentava la prosperità economica dei proprietari, i fratelli Aulo Vettio Restituto e Aulo Vettio Conviva, liberti arricchitisi grazie al commercio.
Una volta varcato l’ingresso, sulla parete di fronte sono fissate ben due casseforti rialzate su blocchi in pietra, rivestite di ferro: dovevano impressionare il visitatore, confermargli che quella in cui si trovava era la casa di una famiglia ricca e benestante perchè i ricchi romani ci tenevano a mostrare la propria potenza economica ed il proprio status.
Tutta la parte dell’abitazione riservata ai proprietari è riccamente decorata da affreschi di grande bellezza che riproducono scene tratte dalla mitologia oppure i famosi amorini intenti nelle attività quotidiane. Infatti, sono di nuovo fruibili i raffinati affreschi del triclinio, quadri molto famosi come “Arianna abbandonata da Teseo a Nasso“, “Dedalo che dona a Pasifae la vacca di legno“, “Mercurio che lega Issione su una ruota di fuco“.
Nella parte riservata alla servitù è interessante la cucina dove sono stati ritrovati alcuni treppiedi, pentolame e suppellettili.
Le stanze più ricche dell’abitazione, però, restano chiuse alla visita dei turisti. La casa si trova nella Regio VI un’area estesa su 80mila metri quadri e composta da diciassette insulae.
Altre domus riaperte sono la Casa di Adone ferito, in cui spicca un grande affresco con Adone morente soccorso da Venere, la Casa dell’Ancora, che prende il nome da un mosaico in bianco e nero e la Domus del Labirinto. Nell’inaugurare la domus il premier Gentiloni non si è limitato a decantare le bellezze del sito storico ma ha ravvisato la necessità di sfruttarne al meglio le potenzialità.
”Quello che si sta facendo a Pompei è il segnale di una realtà che cresce, una realtà che aumenta il numero di visitatori, che inaugura altre aree e diventa più fruibile, che si avvicina agli standard più elevati nella fruizione dei beni culturali nel mondo, che devono essere i nostri standard”.
”Pompei è una città meravigliosa – ha detto – ben conservata, con la presenza di tanti visitatori e un’atmosfera che ci fa essere orgogliosi e sentire il privilegio di essere italiani. Ma è difficile non dirci tra noi che possiamo fare di più per valorizzare le potenzialità di questo territorio. Forse noi siamo abituati a vivere di rendita e invece dovremmo sfruttare al meglio le nostre risorse. Pompei si potrebbe visitare anche per più giorni, grazie a una migliore ricettività nella zona, e non è solo un sogno ma la realtà di un turismo che si sta sviluppando anche a causa dei rischi per la sicurezza che hanno colpito Paesi a noi vicini, ma non solo per questo”.
“Con grande professionalità è stato cambiato il volto di Pompei”, compiendo “passi molto importanti per il sistema Paese”, ha sostenuto il ministro Franceschini che ha poi colto l’occasione per sottolineare come “in tre anni” il Grande Progetto Pompei ha migliorato il sito archeologico più importante d’Italia e che sarà ulteriormente migliorato con progetti che saranno conclusi a breve come l’illuminazione perimetrale, la copertura wifi e la videosorveglianza del si. Un sistema questo, costituito da oltre 400 telecamere digitali distriuite sull’intera geografia del parco archeologico, suddivise tra zone perimetrali.

Autore: Maria Rosaria Pastorelli

Fonte: www.quotidianoarte.it, 26 dic 2016

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