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PISA: Navi romane, c’è il museo.

PRESENTATO A PISA IL PROGETTO DI UNA GALLERIA PER SCAFI RISALENTI AL TERZO E AL QUINTO SECOLO.

Settis, direttore della Normale: “Più concretezza rispetto al passato”.

Una Fondazione che gestisca il museo delle navi romane nella quale sia forte la presenza del comitato scientifico formato da elementi provenienti dal ministero per i beni culturali e dall’Università, una Fondazione che sia organo di indirizzo per quello che sarà elemento importante della catena museale toscana. È questo uno dei punti centrali del progetto di “musealizzazione” delle navi romane rinvenute negli scavi di San Rossore, a Pisa, elaborato dall’università Bocconi dì Milano, dalla scuola superiore Normale di Pisa, dall’università di Pisa e dall’ateneo di Ferrara.

Il progetto, presentato a Pisa alla presenza del ministro per i Beni e attività culturali Rocco Buttiglione, il ministro per le Infrastrutture Pietro Lunardi, il direttore della Scuola Normale di Pisa Salvatore Settis, è stato illustrato da Stefano Baia Curioni, direttore del centro Ask della Bocconi. Il progetto prevede il primo step nel 2009 (arco di assestamento 2006 – 2008), periodo necessario per avviare la progettazione ed il restauro degli Arsenali e la musealizzazione dei reperti. Il secondo passo (approdo, previsto entro il 2010) prevede la conclusione delle operazioni necessarie alla musealizzazione almeno delle due prime navi, con conseguente cambio radicale dell’assetto dello spazio espositivo del futuro museo. La musealizzazione vera e propria, con la conseguente apertura al pubblico e l’inserimento della struttura di altre navi pronte dopo la fase di restauro, fase che, a tutt’ora “presenta un problema aperto” è prevista per il 2015. Il progetto ha raccolto, tra i convenuti, molti consensi e anche proposte concrete.

L’assessore regionale alla cultura Mariella Zoppi ha chiesto che il museo “sia in grado di drenare più visitatori di quelli indicati (nel progetto si parla di un museo calibrato per circa novanta mila visitatori all’anno) e che diventi un catalizzatore del sistema museale toscano”. Anche Salvatore Settis, direttore della Normale di Pisa, ha sottolineato la “complessità dello studio” che ha consentito anche di consolidare “il terreno di sperimentazione del rapporto tra Bocconi e Normale” che già si è strutturato nella Fondazione Erga. Ma Settis ha voluto anche sottolineare i “punti di criticità” dello studio di fattibilità. “Il primo – ha detto il direttore della Normale di Pisa – è il continuo proliferare di questi studi. Un genere letterario curioso, che genera non fatti ma altri studi di fattibilità”. Settis ha ricordato che il primo studio per la musealizzazione delle navi era nato nel 2000. “Me lo ricordo perché l’ho fatto io – ha proseguito il direttore della Normale – e in quello studio si raccomandava una struttura ad hoc per la gestione. Mai ricevuta risposta”. Forse, ha aggiunto Settis, perché “troppi sono gli attori. Ribadisco la necessità di individuare un punto di riferimento all’interno della amministrazione – ha detto Settis -. Non guardiamo il consulente esterno che venne nominato per il restauro della Torre di Pisa. Quella fu un’altra cosa”.

Gli altri punti di criticità Settis li trova sia nell’idea della Fondazione sia nella contestualizzazione del progetto, chiedendo “maggior concretezza” rispetto al passato. Per Paolo Fontanelli, sindaco di Pisa, “il traguardo è realisticamente raggiungibile, visto che i tempi previsti dagli accordi precedenti sono stati tutti rispettati. Il progetto è un nuovo e concreto passo in avanti verso l’obiettivo dell’istituzione del museo delle navi. Il traguardo dunque è più vicino. Un traguardo eccezionale, inteso anche come risorsa per lo sviluppo economico e sociale”. Il sindaco Fontanell ha proposto di individuare già da ora “una scadenza per la realizzazione della Fondazione museale e di concretizzare un’iniziativa espositiva sullo stato di avanzamento del recupero e del restauro delle navi e dei reperti rinvenuti”.

Fonte: Avanti 11/07/05

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