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OZZANO (Al). Censiti gli insediamenti industriali dismessi: alcuni sono monumenti.

03/10/2009

La fabbrica della Milanese e Azzi di Ozzano avra’ sicuramente la luce verde del lasciapassare, anzi, se possibile, dovra’ essere recuperata come valido esempio di archeologia industriale presente sul territorio; l’Unione Cementi Marchino, piu’ degradata avra’ invece luce gialla: significa piu’ studio e piu’ lavori, mentre decisamente luce rossa altri reperti archeologici che hanno doppioni sul territorio.

E’ una sorta di classificazione che richiama le luci di un semaforo con il verde a dare l’ok, il gialla a richiamare l’attenzione sulla necessita’ di lavori e restauri, il rosso a significare «il reperto si potrebbe anche abbattere».

E’ stata applicata dal Politecnico di Torino e piu’ precisamente dall’ingegner/architetto Elisa Genna nel suo dottorato di ricerca condotto al Politecnico su reperti di archologia industriale del Casalese legati alla storia del cemento.

Uno studio inserito in un progetto piu’ ampio fortemente voluto dall’associazione casalese «Il cemento», guidata da Consolata Buzzi, con l’intento di censire prima di tutto e poi possibilmente recuperare pezzi di storia del cemento, rappresentati da fabbriche ancora sul territorio o anche strumenti e macchinari che siano serviti alla lavorazione del cemento.

Su circa 3000 schede realizzate riportando fedelmente nome del sito studiato, nome del macchinario, suo uso e sua storia, circa 230 sono stati i siti individuati e, di questi, 34 si trovano ad Ozzano, uno dei Comuni, con Casale e Coniolo, piu’ attivi per la lavorazione del cemento a partire dalle sue cave, da cui i minatori estraevano la marna. Ed e’ su questa fetta di materiale ozzanese che l’associazione Opero’ di Ozzano, con i Comuni di Ozzano e di Casale e la collaborazione di Provincia e Fondazione Crt organizzano sabato 3 ottobre a Ozzano a Casa Barbano (via IV Novembre 3) dalle 14,30 un convegno intitolato <<Archeologia industriale: una risorsa per Ozzano e il Monferrato».

Gli argomenti trattati varieranno da: «La marna: definizione, estrazione e impiego», alla «Storia e tecnologia dell’industria della calce e del cemento», fino ai criteri che hanno guidato la ricerca che ha costituito la base per il dottorato di ricerca di Elisa Genna. Interverranno oltre al presidente di Opero’, Ezio Foresto e il sindaco Davide Fabbri, docenti del Politecnico di Torino, anche Paolo Filippi, presidente della Provincia, Laura Beccaria, assessore Cultura di Ozzano, Riccardo Coppo, consigliere dell’associazione «Il cemento», Giuliana Degiorgi della Fondazione Esperienze di cultura metropolitana di Settimo torinese. Moderatrice Maria Consolata Buzzi.

La ricerca – da quanto dicono i rappresentanti del Politecnico – potrebbe servire per uno studio similare su base europea, allargando quindi l’indagine a un’area decisamente piu’ ampia. 


Fonte: La Stampa 16/09/2009
Autore: Franca Nebbia

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