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NAPOLI: Davanti a Castel dell’Ovo c’è un tesoro sommerso.

Le immersioni subacquee di un team di ricercatori, hanno individuato tre gallerie, lunghe quattro-cinque metri, larghe poco più di uno e poste a tre metri di profondità lungo il fianco occidentale di Castel dell’Ovo, la famosa fortezza che sorge sull’isolotto di Megaride, dove cioè il mito racconta che si arenò la suicida sirena Parthenope.
Questi passaggi sotterranei finora ignoti sarebbero addirittura di epoca greca, ma utilizzati soprattutto dai romani per trasportare la pietra pozzolana che veniva estratta dal fondale nei pressi del Castello e che era molto impiegata nell’edilizia. «Queste gallerie, finora ignote, si trovano su un fondale che va dai cinque ai sette metri di profondità e, quindi, collegavano le due quote del dislivello – spiega Filippo Avilia, uno del team di archeologo impegnati nelle ricerche.
Il lavoro, durato quattro anni e realizzato dal Ministero dei Beni culturali in collaborazione con la Soprintendenza archeologica della Campania e Marenostrum Archeoclub d’Italia, punta alla mappatura geo-archeologica dell’intero tratto di costa per conoscere i cambiamenti più importanti avvenuti nel passato e quanti questi abbiano influito sulla conformazione attuale.
Le ricerche sostenute fino ad ora, con le immersioni di studiosi prevalentemente volontari, sono state finanziate dai ricercatori stessi, ma non possono più proseguire per la mancanza di fondi. Mancano circa ventimila euro infatti per portare a termine il progetto utile anche per conoscere la costa da un punto di vista geologico.

Fonte: www.quotidianoarte.it, 17 mag 2016

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