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CITTA’ DEL VATICANO. Presentato il nuovo sito web dei Musei Vaticani.

Consultabile da computer, tablet e smartphone in cinque lingue diverse (italiano, inglese, spagnolo, tedesco francese), circa 13mila pagine, oltre 3 mila immagini, 57 video e tour virtuali, l’apertura ufficiale del canale YouTub e la prima newsletter digitale bilingue (italiano inglese).
Il sito web del Musei Vaticani, www.museivaticani.va (il nome non è cambiato), si mostra al mondo in una veste totalmente rinnovata sulla scia delle parole del Pontefice “la rete digitale può essere un luogo ricco di umanità, non una rete di fili ma di persone…”.
Rivoluzionato dal punto di vista editoriale e di design, splendide le immagini, si presenta in modo accattivante fin dall’home page, la scala elicoidale di Giuseppe Momo vista dall’alto e il filmato introduttivo col clavigero che apre i battenti dei Musei del Papa, l’arte testimone credibile della bellezza e ”strumento di evangelizzazione”. Segue il saluto del neo direttore Barbara Jatta che ricorda come i Musei Vaticani vadano declinati al plurale perché sono un complesso di collezioni diverse e tutte straordinariamente importanti. “La missione dei Vaticani oggi è proprio far conoscere, preservare e condividere quello straordinario lascito di cultura, di storia e di bellezza che i pontefici romani hanno raccolto e custodito per secoli”.
Tre anni di lavoro impegnativo, circa 450 mila euro di spesa per far capire a livello virtuale e poi fisico cosa sono e cosa offrono in quei sette km di percorso i Musei Vaticani, mettendo al centro il visitatore e le sue esigenze, dandogli la possibilità di organizzare la visita come vuole, passando da uno sguardo rapido fino agli approfondimenti redatti dai curatori delle varie sezioni e rivisti per web. Il portale, infatti, è organizzato in modo tale da guidare il pubblico, sia per aree tematiche che per target, prima, durante e dopo la visita con nuove informazioni, con contenuti multimediali rinnovati e ampliati e numerose sezioni di approfondimento arricchite da dettagliate schede delle opere (più di 600 per lingua). Il risultato è l’immersione in un tour di esperienze e di emozioni in grado di offrire una visione comprensiva sia delle opere che dell’organizzazione dei Musei che visiterà.
Da oggi i Musei del Papa sono più accessibili e visibili dal mondo grazie a un prodotto innovativo e dinamico, che rivoluziona il design, ma è semplice e intuitivo, dice Mons. Fernando Vérgez Alzaga, segretario generale del Governatorato e direttore delle Telecomunicazioni. Frutto di un lavoro corale il nuovo sito promosso dal Governatorato su indirizzo e supervisione della direzione dei Musei, è stato coordinato dall’Ufficio Multimedi@ e Sito Web guidato da Rosangela Mancusi, “energica e caparbia”, come la definisce la Jatta. Per concept e veste grafica l’intervento di Inarea Strategic Design.
Il nuovo portale (il precedente appariva un po’ datato), prevede la partecipazione attiva del visitatore, adeguandosi ai tempi nella grafica e nel linguaggio, ma cercando di mantenere fermi i contenuti (che a un primo sguardo appaiono piuttosto scarni, ma basta un clic per avere altre notizie), riuscendo così a far convivere tradizione e innovazione. “Non è solo un’esigenza estetica, non è un restyling, ma corrisponde a un progetto d’interrelazione con il visitatore”, precisa Mons. Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria della Comunicazione che analizza il prodotto anche sotto il profilo formale. Ottima l’home page che trattiene il visitatore e bene anche gli scritti che sono brevi (come richiede la lettura sullo schermo), ma “credibili, potenti, semplici e ordinati”. E ricorda l’intervista che il Santo Padre ha rilasciato a El Pais. A proposito del dialogo con la Cina, ilpa ha annunciato che alcune opere dei Musei Vaticani andranno in esposizione a Pechino. “L’arte come dialogo e confronto, la diplomazia del bello”.
Ed eccoli i Musei Vaticani formato web. Prendiamo ad esempio la Collezione d’Arte Contemporanea diretta da Micol Forti. Si può cominciare col video, durata due minuti, per passare alla descrizione sintetica (e andare su “Leggi tutto” per sapere di più), e al tour virtuale nelle diverse sale, capolavoro per capolavoro, da “Le Penseur” di Rodin della sala 1 alla “Cappella della Pace” di Giacomo Manzù della sala 9. Alla visione generale si può preferire quella dei capolavori o curiosare nei laboratori di restauro (dove si scopre quanto sia vivo un Museo), come quello degli arazzi e dei tessuti, il secondo ad essere fondato all’interno dei Musei del Papa (il più antico è quello dei dipinti e materiali lignei), e l’unico in cui operano le Suore Francescane Missionarie di Maria.
Molte le informazioni e i consigli per chi visita i musei e le ville pontificie, sul tipo dei biglietti che si possono prenotare e acquistare online, sui percorsi di visita tematici o per singoli e gruppi, per famiglie o pellegrini, per i disabili. E sui servizi per il visitatore messo al centro dell’attenzione. A lui sono dedicate mappe dettagliate per orientarsi nel tragitto, per trovare i percorsi senza barriere, le audioguide, dove potersi ristorare e portare a casa un ricordo, che si può acquistare anche sul web.
Se i Musei, dal Gregoriano Egizio al Lapidario, alla collezione d’Arte Contemporanea, alle Stanze di Raffaello, fino alla Pinacoteca, al Braccio Nuovo, alla Cappella Sistina, al Padiglione delle Carrozze costituiscono il piatto forte della rassegna, le altre proposte di visita, dalle aree archeologiche, ai capolavori, alla ricerca e restauro e al catalogo online rappresentano aspetti d’interesse non secondario. Anzi negli ultimi sei mesi Barbara Jatta, alla sua prima conferenza in sala stampa vaticana dopo la nomina al vertice dei Vaticani, ha dedicato molta attenzione al catalogo on line delle opere. Non tutte le sezioni sono aperte, il lavoro è in progress, ma ci sono già 4 mila opere delle 20 mila esposte sulle 200 mila del patrimonio fra sale e depositi.
“Nel giro di un anno spero di arrivare alle 20 mila opere on line”, dice il Direttore.

Url: http://www.museivaticani.va

Autore: Laura Gigliotti

Fonte: www.quotidianoarte.it, 24 gen 2017

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