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BRUSSON (Ao). Un polo culturale racconterà il passato minerario.

Perduto da decenni il ruolo di motore dell’economia locale, le miniere d’oro della rupe di Chamousira, a Brusson, nella Val d’Ayas, sono al centro di un progetto per la creazione di un polo culturale dedicato all’attivita’ mineraria.
L’intervento per la valorizzazione del sito prevede tre fasi: in un primo momento verranno messi in sicurezza gli ingressi delle miniere; successivamente si provvedera’ alla creazione di un percorso esterno, lungo sentieri segnalati, che condurra’ i visitatori agli ingressi delle gallerie, poste su tre livelli.
Infine, all’interno della miniera che si snoda nel sottosuolo per diversi chilometri, sara’ realizzata una galleria attrezzata dove sara’ possibile rivivere la vita della miniera nel secolo scorso, raccontando la storia della cava.
Uno spazio museale, ancora da individuare, presentera’ al pubblico fotografie, documenti e oggetti d’epoca che testimonieranno il passato minerario di Brusson e l’epopea della ‘corsa all’oro’ in Valle d’Aosta.
Il legame con le miniere della localita’ della bassa Valle si perde nell’antichita’. L’origine stessa del toponimo Brusson sembra derivare dal latino ‘Bruxeum’ che significherebbe ‘miniera d’oro’, e vi sono molte leggende secondo le quali sia i Salassi, gli antichi abitatori della regione, sia i Romani avrebbero sfruttato le miniere nei dintorni dei villaggi di Frudiere e a Arcesaz.
Quella di Chamousira, la piu’ conosciuta delle miniere del borgo valdostano, si trova sulla sponda sinistra del torrente Evancon, nei dintorni del villaggio di Fenilliaz.
Il giacimento, dove l’oro e’ rinchiuso nel quarzo, fu sfruttato dalla societa’ inglese ‘The Evancon Gold Mining Company Limited’ dal 1904 al 1915.
La miniera fu in seguito abbandonata fino al 1938, quindi lo sfruttamento riprese con alterne fortune nel secondo dopoguerra fino alla chiusura definitiva.


Fonte: ANSA 14/04/2007

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