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BRINDISI: Archeologia industriale che valorizzi il territorio.

Due giorni intensi per conoscere il territorio lungo questo versante, per censire i siti archeo-industriali presenti in provincia di Brindisi attraverso progetti, schede di rilevazione ed esperienze sul campo. Ad effettuare il censimento, in questa prima fase, saranno dieci laureati in Beni culturali, protagonisti di uno stage, avviato ieri, per la conoscenza della scheda di censimento e dei procedimenti di catalogazione a cui seguirà un’esercitazione di schedatura sul campo tenuta da Anna Maria Stagira, esperta di archeologia sul campo, che illustrerà il metodo per realizzare il censimento.
Questa esercitazione si svolgerà questa mattina a partire dalle 9.30 presso il mercato coperto di Brindisi. Ieri mattina, intanto, presso il Salone di rappresentanza della Provincia di Brindisi, è stato presentato l’intero progetto riguardante «Il censimento del patrimonio industriale della provincia di Brindisi», realizzato dall’Assessorato provinciale alla Cultura in collaborazione con la Facoltà di Beni Culturali dell’Università degli Studi di Lecce.
Erano presenti l’assessore provinciale Giorgio Cofano, il dirigente del settore Cultura della provincia di Brindisi, Angela Marinazzo, il docente di Archeologia industriale alla Facoltà di Beni Culturali dell’Università di Lecce Renato Covino e il ricercatore CNR-Istituto per i beni archeologici e monumentali di Lecce Antonio Monte.
«Il territorio provinciale – ha detto Cofano – conserva tracce di notevole interesse soprattutto nel settore alimentare ed in particolare in quello per la trasformazione del vino, del grano, del tabacco e dell’olio. Ma anche nel settore manifatturiero e in quello metallurgico e delle infrastrutture di servizio e di trasporto, come mattatoi, mercati coperti, stazioni ferroviare, fari e acquedotti. Tutto questo patrimonio industriale fatto di frantoi, mulini, pastifici, distillerie, cave, fornaci, officine e magazzini in passato aveva una rilevanza economica e sociale. Oggi il rischio è quello di perdere questi segni, sia di storia del lavoro che di una passata industrializzazione, che rappresentano una memoria storica e un patrimonio collettivo. Per questo motivo l’Amministrazione provinciale, in collaborazione con l’ente universitario leccese, vuole contribuire alla ricerca organica degli studi in questa materia e quindi alla conoscenza dello specifico patrimonio storico e culturale di tutti i Comuni del Brindisino».
E dunque si parte oggi.
«A questa prima fase di schedatura che sarà rivolta ai siti più importanti del territorio provinciale, ne seguirà una seconda per la realizzazione di una mappa completa divisa per settori e tipologie – conclude una nota della Provincia -. Obiettivo finale del progetto, oltre a quello di realizzare un censimento scientifico dei siti archeo-industriali, sarà poi di avanzare ipotesi di progetti per una loro destinazione d’uso nei settori culturali, sociali e ricreativi».


 


Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno Brindisi, 13/06/2006

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