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BICCARI (Fg). Scoperta una donna che visse nel Neolitico.

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biccariDopo 7500 anni, tornano alla luce, i resti della “Signora di Biccari”, la più antica testimonianza del Sud d’Italia. La scoperta, avvenuta durante i lavori di realizzazione di un parco eolico è stata avviata nell’ambito dei controlli della Soprintendenza per i beni archeologici della Puglia nel comune foggiano.
Ospitata presso il museo di Manfredonia, dove sarà presto oggetto di una mostra, la “Signora di Biccari” che si pensa avesse un’età compresa tra i 30 e i 40 anni, rappresentava una persona molto importante, forse il capo di un gruppo di contadini neolitici che, nei mesi più caldi dell’anno, salivano dalla pianura sottostante scegliendo i terreni fertili delle colline ventilate per coltivare cereali, attività alla quale erano deputate prevalentemente le donne.
Una scoperta straordinaria, avvenuta sotto la direzione scientifica di Anna Maria Tunzi, funzionario responsabile della Soprintendenza, ha potuto riscontrare l’importanza della donna che vi giaceva, grazie al tipo di tomba in cui chiamato a grotticella, accompagnato da un importante corredo funerario, cosa insolita per il Neolitico.
Un vaso a collo vicino al cranio, una ciotola emisferica dipinta a bande brune, vicino agli arti, una punta di selce sul calcagno destro e poi, accanto alla testa, resti di ossa di grossi animali domestici, mentre sul pavimento c’erano cenere e pezzi di carbone, mescolati a grumi di ocra rossa, tutti elementi che confermano l’importanza della donna nel suo mondo. Inoltre gli archeologi, coordinati dalla responsabile di scavo Mariangela Lo Zupone, hanno portato alla luce un intero villaggio, con le fornaci per la cottura di cibo e ceramica, le fosse di combustione, gli ambienti di lavoro, un fossato a C (che di solito definisce un’area di villaggio), un acciottolato (area sulla quale lavoravano), un pozzo, buche dei pali di capanne e le due tombe.  

Fonte: www.bari.repubblica.it,  26 set 2014

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