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BERTIOLO (Ud). La donna con l’orecchino nella necropoli.

Lo scheletro di una giovane donna con orecchino, un altro inumato forse avvolto in un sudario. Sono antichi progenitori di Bertiolo, sepolti in area Angoris, fra l’auditorium e la scuola Risultive. Il ritrovamento, casuale – come riferito –, è del febbraio scorso, durante lavori di fognatura vicino al magazzino comunale. Si deve alla ditta De Sabbata, all’opera per un centro sportivo e benessere di prossima apertura, e al titolare dello stesso, Michele Burato, se la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Fvg e il suo direttore scientifico, l’archeologa Serena Di Tonto, hanno potuto intervenire e avviare subito la ricerca.
Immediata infatti era stata la comunicazione al Comune dell’eccezionale rinvenimento. L’amministrazione del sindaco Eleonora Viscardis, visto che l’intervento a carico della Soprintendenza avrebbe comportato tempi lunghi, ha deciso di assumere l’onere della prima indagine, affidata all’archeologa Tiziana Cividini.
Dopo che sono state aperte due delle tombe (i primi scopritori riferiscono di almeno cinque), si è capito che si tratta di sepolture a inumazione in semplice fossa terragna, scavata nel terreno ghiaioso sterile, con allineamento est-ovest. Gli arti inferiori degli inumati sono stati, purtroppo, asportati nello scavo per la posa delle tubature e gli scheletri sono in condizioni di conservazione precarie. L’inumato nella prima tomba si ritiene fosse stato sepolto stretto in un sudario, come indiziato dalla posizione di clavicole e braccia, mentre nel secondo le braccia sono allungate lungo il tronco e gli arti inferiori flessi a sinistra.
orecchinoDalla seconda tomba proviene un orecchino realizzato con filo di bronzo ritorto a formare una serie di cappi. Il monile, che trova confronti nell’area slovena, consente di attribuire la sepoltura a un individuo di sesso femminile. Un esame sommario della dentatura fa supporre che l’inumata fosse una giovane donna. Altri dati saranno sicuramente evidenziati dopo gli studi in laboratorio.
L’archeologa Cividini ha iniziato lo scavo il 21 marzo, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza. A dare una mano con l’attrezzatura tecnica, quando ce n’è stato bisogno, lo stesso titolare della ditta De Sabbata. Grande l’interesse per la scoperta. «Tantissimi – riferisce la studiosa – chiedono informazioni e condividono ogni passo dell’indagine».
Il sito riveste notevole interesse per la ricostruzione della distribuzione antropica in epoca altomedievale nel Medio Friuli, trovandosi collocato a poca distanza dalla via Postumia, la cosiddetta Napoleonica, asse stradale strtegico fin dall’epoca romana, su cui ricadono altre evidenze archeologiche documentate da Paola Maggi in Presenze romane, come indicano i ritrovamenti nella chiesetta della Santissima Trinità e i corredi funerari rinvenuti ai lati
della strada Bertiolo-Virco. Tra l’altro proprio vicino alla chiesetta era stato trovato lo scheletro di una bambina con orecchino.
Con successivi studi si potrà datare meno sommariamente la necropoli (potrebbe risalire all’VIII secolo d. C.) e capire per quanto tempo sia stata usata.

Autore: Paola Beltrame

Fonte: www.messaggeroveneto.it, 28 mar 2017

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