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AA.VV. Antichi popoli delle Alpi.

E’ stato presentato presso lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, a Trento, sotto piazza Cesare Battisti, “Antichi popoli delle Alpi. Sviluppi culturali durante l’età del Ferro nei territori alpini centro-orientali”.
Il volume, che contiene gli atti della giornata internazionale di studi tenutasi nel 2010 nell’ambito delle attività del Museo Retico di Sanzeno, è curato da Rosa Roncador e Franco Nicolis ed è edito dall’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento con il patrocinio di Bibracte – Centre archéologique européen du Mont Beuvray, uno dei siti archeologici dell’età del Ferro più importanti di Francia.
Le Alpi non hanno mai costituito una barriera per gli spostamenti dell’uomo. Lo testimoniano le numerose evidenze archeologiche che risalgono già alle epoche preistoriche più antiche. E’ questo, assieme ad altri inediti aspetti, il filo conduttore del volume “Antichi popoli delle Alpi. Sviluppi culturali durante l’età del Ferro nei territori alpini centro-orientali”, che grazie ai contributi di alcuni fra i maggiori esperti europei dell’età del Ferro (IX – I sec. a.C.) traccia il quadro delle recenti ricerche archeologiche nelle Alpi centro-orientali relative al periodo precedente la romanizzazione. Un periodo che interessa direttamente anche il territorio trentino, in particolare la Val di Non e il Museo Retico per le notevoli testimonianze archeologiche che esso contiene, in primis le evidenze del popolo dei Reti, note nel panorama archeologico internazionale e significative per la storia dell’archeologia alpina. L’arco alpino centro-orientale, infatti, grazie alla sua particolare conformazione geo-morfologica articolata in ampie vallate, costituisce fin dall’antichità un passaggio naturale che collega il mondo mediterraneo all’Europa transalpina. Durante l’età del Ferro le popolazioni che occuparono questa zona delle Alpi condivisero saperi, mode e credenze religiose percepibili nei reperti rinvenuti  e nei siti archeologici indagati. Il territorio alpino vide dunque in questo periodo scambi commerciali a media e lunga distanza, fu luogo di condivisione di aspetti della vita quotidiana e religiosa e via di transito per singole persone o gruppi di genti. Gli studi e le ricerche recenti evidenziano sempre più la grande mobilità delle popolazioni locali e l’esistenza di intensi contatti culturali che esse instaurarono con i popoli stanziati nei territori limitrofi. Ne deriva così un quadro dinamico ed estremamente variegato che risulta essere al contempo in continua evoluzione grazie a nuove ed entusiasmanti scoperte archeologiche.

Info:
Provincia autonoma di Trento, Soprintendenza per i beni culturali, Ufficio beni archeologici – Via Aosta, 1 – 38122 Trento – tel. 0461 492161
e-mail:   uff.beniarcheologici@provincia.tn.itwww.trentinocultura.net/archeologia.asp

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